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La Poker Hall Of Fame 'snobba' i grandi: ha senso così?

Eric Drache, cofondatore e ora membro della PHOFI nuovi membri della Poker Hall Of Fame sono stati svelati: la giuria ha scelto che, da quest'anno, entreranno a farne parte Eric Drache e Brian "Sailor" Roberts, con buona pace di nomi come John Juanda, David Chiu e Scotty Nguyen, solo per citarne alcuni. Parallelamente, viene però spontanea una domanda: strutturata così com'è, la Poker Hall Of Fame non rischia di perdere di significato?

Partiamo dai nomi selezionati, che suoneranno sconosciuti ai più. Eric Drache è colui che, assieme a Jack Binion, ha ideato e creato la stessa Poker Hall Of Fame. Oltre a questo, pare sia stato lui l' "inventore" dei tornei satellite, la cui istituzione ha certamente cambiato la natura stessa degli eventi di maggiore importanza. Tuttavia, non è un po' poco?

Se si esclude il secondo posto ottenuto nel Seven Card Stud Championship del 2009 - che gli è valso 231.000 $ - dal 1973 e fino a quel momento Eric Drache aveva vinto in carriera nei tornei dal vivo "appena" 110.000 dollari. Poco si sa di una sua eventuale carriera come giocatore di cash game high stakes, ma le regole in teoria parlerebbero chiaro: i giocatori devono aver giocato contro i migliori, compresi gli High Stakes, ed aver superato la prova del tempo (quindi, essersi dimostrati vincenti a lungo e in grado quindi di restare al passo coi tempi).

Non a caso, Drache ha espresso una meraviglia mista ad una punta di imbarazzo per la sua nomina, dichiarando che mai avrebbe pensato non soltanto di entrare a far parte della Hall Of Fame, ma anche solo di essere dichiarato eleggibile.

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Diverso il discorso per Brian "Sailor" Roberts, che assieme a Doyle Brunson ed Amarillo Slim è stato uno dei primi precursori di un poker che cercava di sviluppare una qualche strategia, in un mondo senza internet, forum, coach e spesso anche considerati poco meno che banditi. A suo titolo può vantare due braccialetti WSOP, fra cui quello del Main Event nel 1975. Scomparso nel 1995, la sua elezione sembra un omaggio dovuto senz'altro comprensibile, ma il punto è: davvero la Poker Hall Of Fame ha bisogno di due nuovi membri ogni anno? E di quali?

A personalissima opinione di chi scrive, e quindi come tale certamente contestabile, una Hall Of Fame qualsiasi è sinonimo di eccellenza, di esclusività: infarcirla di troppi nomi paradossalmente la svuota di significato, perché nel giro di relativamente pochi anni sarà composta da troppi giocatori, e quindi finirà col perdere la sua stessa ragion d'essere. Ammesso che questo non sia già accaduto.

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