L'assenza di italiani e di grandi nomi ha tolto un pò di "charme" al tavolo finale del WSOP Main Event 2012, ma di certo Greg Merson è un personaggio che merita di essere raccontato.
In questi mesi si è parlato di lui - giustamente - per le imprese al tavolo, dalla vittoria nell'evento 6-max da 10.000$ al final table del Main Event, alla corsa al titolo di WSOP Player Of The Year. Ma Greg Merson è anche molto altro, a partire da una difficile storia di droga.
A 18 anni il giovane Greg aveva già un problema di tossicodipendenza (eroina sintetica e cocaina), ma riesce a venirne fuori in un anno rimettendo in sesto la sua vita. Nel frattempo Merson diventa infatti un pro dell'online, vincendo molti soldi e giocando qualcosa come 7 milioni di mani. "Negli ultimi 4 o 5 anni viaggio a un ritmo di 20-24 tavoli alla volta, giocando circa 1500-2000 mani all'ora. Non ci sono tante persone che riescono a fare altrettanto", aveva confessato Greg a Card Player qualche settimana fa. Addirittura, secondo l'amico e collega Christian Harder, Merson è fra i primi 20-25 player di tutti i tempi per numero di mani giocate online.
Il curriculum online di Greg ne fa quasi certamente il più esperto fra gli October Nine, di cui è infatti considerato il favorito tecnico. Ma l'esperienza di Merson è qualcosa che va ben al di là delle pur ragguardevoli cifre di mani giocate in rete.
Ad inizio 2011, al culmine di alcune sessioni estremamente negative (da 100mila dollari di perdita ciascuna, ndr), Greg si lascia andare e riprende a cercare aiuto nelle droghe, iniziando a fare uso ed abuso di Adderall, un cocktail di derivati di anfetamine che rappresenta per lui l'inizio di una dolorosa picchiata.
Sono circa 10 mesi di inferno per Greg Merson, il quale fa uso di Adderall "ogni santo giorno delle WSOP 2011", che infatti si rivelano per lui qualcosa di simile a un disastro.
Poi, a dicembre dello stesso anno, la decisione di disintossicarsi, presa in una stanza dell'Aria di Las Vegas. Torna a casa nel Maryland e riesce ad uscirne ancora una volta, ma decide di tenere la confezione di Adderall con 15 pillole rimaste nel suo cassetto, come ricordo e monito per questa esperienza.
La nuova disintossicazione non ha solo successo, ma gli cambia letteralmente la vita. Con l'aiuto degli dei del poker - evidentemente sensibili a storie edificanti come questa - arrivano i risultati che lo spingono in alto nello star system del poker: prima la vittoria del braccialetto nel 6-max, poi - soprattutto - questa chance di diventare campione del WSOP Main Event.
IL SEGRETO? "STARE SOBRIO" - Dal giorno in cui ha detto basta alle droghe Greg non ha toccato più nulla, neanche una birra. Ora è un personaggio, ricercatissimo sia dai media sia di settore che generalisti, ma lui sostiene di trovarsi molto più a suo agio con i primi: "Almeno so che ogni intervista ha a che fare con il poker ed è più facile parlarne perchè almeno ne capiscono. La stampa mainstream invece è incredibilmente ignorante, sia sul poker che sulla questione delle droghe. Così è difficile raccontarmi senza apparire un mezzo pazzo. D'altra parte, per loro sono un gambler con un problema di droga..."