Se c'è una parola che viene in mente pensando a quanto accaduto nel day 3 dell' EPT Praga, quella è MINDSET. Un termine che a volte pare un'astrazione e che invece è vitale non solo per il giocatore di poker online, ma anche - e soprattutto, in un certo senso - per quello live. Pier Paolo Fabretti ha dovuto ricorrere a tutte le sue scorte di poker mindset, ieri, dopo un'eliminazione che grida vendetta.
TUFFI MADE IN USA - Siamo a circa 20 posizioni dalla bolla, nelle fasi iniziali del day 3. Il giovane pro statunitense Jason "TeamWispy" Helder (vincitore di un Sunday Million poco più di un mese fa, ndr) apre da late position a 6000 (livello 15000/3000 con ante 400) con uno stack di circa 200mila totali, Pier Paolo Fabretti 3betta da small blind con AK suited a 15000 con dietro circa 145mila ulteriori, l'avversario 4betta a 28mila, Pierpaolo 5betta a 45mila. Helder allora 6betta allin coprendo il PokerStars Pro, che chiama per le sue 160000 totali e scopre di doversela vedere con 2 e 3!
Il flop è rassicurante ma non troppo, K 3 8, soprattutto se dopo il turn 7 arriva il river 2, a decretare l'uscita di Fabretti in una mano nella quale si fatica a trovare un senso. Certo, soprattutto nel gioco in bolla e prebolla sono frequenti le "mosse" da parte dei giocatori più skillati ed esperti, non è raro vedere un quarto o quinto rilancio in bianco, ma qui siamo alla categoria "tuffi": eravamo infatti alle prime fasi del day 3, e non c'era history particolare che potesse indurre lo statunitense a pensare che Pier Paolo fosse scared, o inesperto, o scarso e quindi potesse buttare via le sue carte a cuor leggero dopo aver messo dentro quasi il 30% dello stack. Invece no, il board decide che deve andare così, che - per riprendere un adagio in voga tra i pokeristi italiani - "vanno loro"...
FABRETTI, MR. MINDSET - Per noi umani è difficile digerire come si possa pagare un buy-in di 5.300 euro per poi fare tuffi del genere senza fondate speranze di fold avversario, e anche un pro dal mindset granitico come PP Fabretti avrà forse vacillato di fronte a questa beffa che il destino gli ha riservato, ma la forza di Pier Paolo - come di altri top pro - è quella di saper lasciarsi alle spalle anche batoste dolorose come questa.
7 A PREMIO, 5 IN CORSA - Il torneo va avanti, con Gianluca Speranza che va a far compagnia a Fabretti tra gli azzurri presenti al day 3 che non riescono ad andare a premio. Mandiamo infatti 7 giocatori in the money, anche se poi Mariano Martiradonna esce in 86ma posizione e Michele Di Lauro (dopo il solito torneo da protagonista) chiude 63°. Così al day 4 avremo 5 rappresentanti su 55 giocatori rimasti, con una media ancora migliore rispetto al giorno precedente (9 italiani su 161, ndr):
- Eros Nastasi 364.000
- Danilo Donnini 202.000
- Marco Leonzio 125.000
- Luca Giovannone 89.000
- Enrico Tau 62.000
Il messinese Eros Nastasi è dunque ancora il migliore dei nostri, anche se durante l'ultimo livello perde qualcosa, scendendo da circa 500mila a 364mila - sotto l'average che al momento si assesta circa a 470mila.
JELASSI - SARWER, A VOLTE RITORNANO - In testa al torneo c'è una vecchia conoscenza del poker italiano, quel diavolo svedese di Ramzi Jelassi, vincitore qualche anno fa di una tappa IPT a Sanremo e ora nuovamente al comando con più di 1,2 milioni in chips. Un altro gradito ritorno ai quartieri alti è quello di Jeff Sarwer, ex baby fenomeno degli scacchi (leggi qui la sua intervista con noi) e attualmente quarta forza in campo:
- Ramzi Jelassi 1238000
- Sotirios Koutoupas 1049000
- Chris Brammer 1021000
- Jeff Sarwer 963000
- Dany Parlafes 950000
- Mark Herm 916000
- Mads Amot 895000
- Martin Hanowski 893000
- Andreas Berggren 845000
- Aleh Plauski 807000