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Poker online: riparte il primo mercato mondiale negli States

poker-online-usaNegli Stati Uniti il black friday è oramai alle spalle: i casinò di Las Vegas e Atlantic City, in sinergia con l'associazione dei giocatori, hanno un piano ben delineato per legittimare quello che fino a due anni fa era il primo mercato mondiale del poker online.

Fallito– come vi avevamo anticipato - l’ennesimo vano tentativo da parte del Senatore Harry Reid, di far approvare in Congresso una legge federale, la potente lobby di Las Vegas, guidata da Caesars Interactive Entertainment e MGM Resort, ha cambiato decisamente strategia.

Come noto nello Stato del Nevada, nel primo trimestre 2013, vedranno la luce le prime piattaforme di poker online legali negli States ed anche la multinazionale italiana Lottomatica sarà della partita (gli è già stata riconosciuta una licenza preliminare).

Il problema del Nevada è la scarsa liquidità, avendo una popolazione di soli 4 milioni di abitanti. Per questo motivo a febbraio sarà proposto di modificare il regolamento di gioco, per aprire ai giocatori residenti dagli altri stati dove non è espressamente vietato giocare.

Il Dipartimento di Giustizia, con il parere favorevole sul Wire Act, non ha posto alcun tipo di pregiudiziale sul poker real money su internet e a Las Vegas stanno lavorando al fine di ottenere un’autorizzazione federale da Washington, volta a creare un mercato interstatale.

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Inoltre ci sono altri Stati che stanno seguendo gli stessi passi del Nevada: il Delaware ha già approvato la legge mentre in New Jersey, il Governatore sta spingendo per legittimare il poker sul web in tempi brevi. Non a caso PokerStars conta di rientrare nel mercato USA, acquistando un casinò ad Atlantic City (Atlantic Club Hilton).

Proprio il New Jersey sta approvando un testo che permetterà la condivisione dei giocatori con altri stati, in totale sinergia con il Nevada. Ed è probabile che i grinder professionisti presto prendano residenza a Las Vegas ed Atlantic City, per sfruttare questa opportunità.

In California un senatore sta presentando un nuovo disegno legge mentre in Iowa è da tempo che i “lavori” sono in stato avanzato. Ci sta pensando anche la Florida mentre il Texas va in controtendenza: regolamenterà il live ma vieterà espressamente il gioco online.

E poi è come sempre molto attiva a livello politico la PPA (Poker Players Alliance), una lobby trasversale che si sta concentrando su ogni singolo stato, seppur il direttore esecutivo John Pappas ha dichiarato che non lascerà la sua sede di Washington. Il destino dell’online passerà sempre da Capitol Hill?

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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