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Poker e tasse: dove conviene giocare negli States?

poker-usa-tasseRiprendiamo il nostro tour mondiale sullo studio dei sistemi impositivi nel gioco. Gli Stati Uniti rimangono la patria del poker live, discorso diverso per quanto riguarda invece l'online: è ancora fresco il ricordo dello tsunami provocato dal black friday e sono tutt’ora in vigore le leggi federali restrittive sulle transazioni legate al gambling (UIGEA). Eppure anche qui siamo arrivati ad una svolta epocale per quanto concerne il remoto: il primo mercato mondiale  è pronto a ripartire in Nevada (siamo nella fase test per i software) e presto anche nel New Jersey verrà approvato il regolamento di gioco.

Las Vegas e Atlantic City vogliono mantenere il primato anche nel poker online. E' molto probabile che i professionisti a stelle e strisce saranno presto chiamati ad una scelta di vita: trasferirsi in uno dei due stati per continuare la professione di grinder.

Nevada e New Jersey muovono i primi passi ma anche altre realtà (vedi California, Iowa, Delaware) stanno studiando un piano per legalizzare il gioco su internet. Ci sono però vari aspetti da valutare.

Aliquote fiscali
Tali particolari influenzeranno livello di rake che sarà applicato. In Nevada i casinò live versano il 6,75% dei ricavi lordi provenienti dai tavoli da gioco ed anche nel poker online l'aliquota applicata sarà la medesima (molto vantaggiosa rispetto agli altri mercati regolamentati europei) applicata al rake lordo. I casinò di Atlantic City devono invece sostenere un prelievo dell'8% dei ricavi (+ 1,25% deve essere reinvestito nella struttura) nel gambling fisico, ma nel gioco interattivo dovrebbe essere applicata un'aliquota del 10%. Il condizionale è d'obbligo perché il governatore  Christie vorrebbe arrivare fino al 15% (come in Gran Bretagna).

Tasse sul reddito
Per quanto riguarda le imposte sui redditi, a Las Vegas e dintorni non vi sono obblighi fiscali (i residenti devono pagare solo le tasse federali all'IRS ma non quelle statali). In New Jersey le aziende sono tenute a versare il 9%, mentre per gli individui gli scaglioni variano dall'1,4% all'8,97%. Per questo motivo il Nevada potrebbe diventare la capitale del gioco statunitense: gli operatori saranno incentivati ad investire nel nuovo mercato e lo stesso discorso vale per i grinder professionisti.

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Liquidità
poker-usaIl problema riguarda l'action: nel 2012 la popolazione stimata in Nevada è di soli 2,8 milioni di residenti. Più semplice (ma non troppo) la situazione in New Jersey che ha una popolazione di 8,8 milioni di abitanti. Vi è il vantaggio della vicinanza geografica con alcune metropoli come New York e Philadelphia. Il futuro però sarà un mercato interstatale.

Apertura
La Gambling Commission di Atlantic City ha già predisposto un regolamento che prevede la possibilità di offrire gioco in altri Stati dove non è vietato espressamente da leggi locali sedersi ad un tavolo di poker online. Il Nevada deve invece ancora lavorare su questi aspetti normativi e, al momento, non è ancora prevista - in modo ufficiale - nessuna clausola di tale tenore, seppur siano già state avanzate delle proposte.

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Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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