Come diceva quel tale, nessuno nasce imparato, nemmeno nel No Limit Hold’em. Persino i campioni che possono vantare titoli e vincite a sei zeri, all’inizio, commettevano una serie di errori di cui probabilmente oggi ridono di gusto.
Il No Limit Hold’em è un gioco ricco di sfumature, che ad un principiante naturalmente sfuggono. I giocatori che si avvicinano per la prima volta a questa variante, quasi sempre ricadono in una serie di cattive abitudini. Ecco le cinque più diffuse.
In questo Articolo:
Giocare da fuori posizione
Il grande classico dei principianti del No Limit Hold’em. Insieme alla forza intrinseca di una mano e alla dimensione del proprio stack, la posizione fa parte del trittico di concetti fondamentali del poker.
Se la forza di una mano è un concetto che persino i principianti riescono a comprendere abbastanza in fretta, già capire che la dimensione di uno stack influenza pesantemente il gioco pre e post-flop è più complicato. Ma la posizione, quella arriva forse per ultimo.
Giocare troppe mani fuori posizione significa naturalmente agire senza informazioni; anzi, saranno i nostri avversari a sapere già cosa abbiamo deciso di fare. Da fuori posizione è più difficile per esempio ottenere carte gratis, bluffare se abbiamo mancato il flop, conoscere le esatte pot odds per un call e tanto altro.
Giocare troppe mani
Un altro difetto che accomuna tutti i neofiti del No Limit Hold’em è giocare troppe mani, a prescindere dalla posizione. La cosa peggiore è che nella maggior parte dei casi, i principianti giocano in modo passivo.
In due parole, giocano loose-passive, sicuramente la peggior combinazione possibile. La hand selection è un concetto di fondamentale importanza, che arriva subito dopo la triade di cui sopra: riuscire a resistere la tentazione di voler vedere tutti i flop è una delle sfide più difficili per i principianti.
Essere troppo prevedibili
Quando un giocatore capisce l’importanza dei concetti sin qui espressi, spesso ricade in un errore successivo: la prevedibilità dei betting pattern. Ovvero, ad esempio:
- Limpare pre-flop per cercare di vedere un board economico con mani di forza media
- Puntare o rilanciare sempre in maniera sostanziosa con mani forti
- Puntare solo con mani completate e mai con progetti
- Usare size in base alla forza della mano (più è forte, più punto)
Giocatori esperti possono riconoscere facilmente questi betting pattern e usarli per aumentare ulteriormente il proprio edge.
Chiamare troppo spesso
I principianti del No Limit Hold’em tendono, come detto, a fare più check e call di quanto non puntino e rilancino. Un’area in cui la passività si esprime spesso e volentieri, ed è molto costosa, è quella dei frequenti call post-flop con mani subottimali – specialmente al turn e al river.
Nel principiante, infatti, è fortemente radicata la credenza che tutti bluffino ad ogni occasione. I motivi sono sostanzialmente tre:
- La poca disponibilità a foldare una volta entrati in un piatto, specialmente ai limiti più bassi.
- Non riuscire a capire che spesso chi punta al turn e river ha esattamente la mano che sta rappresentando.
- Non aver ancora sviluppato una piena comprensione delle dinamiche di gioco post-flop e delle differenze tra un bluff credibile e uno non credibile.
Non fare abbastanza value bet
Strettamente legata alla tendenza ad avere un gioco passivo, un’altra attitudine del giocatore principiante di No Limit Hold’em è quella di non fare abbastanza value bet. Preoccupati che gli avversari possano foldare, i principianti hanno timore a puntare con mani completate forti.
La loro speranza è che siano gli altri a puntare per loro, e per questo spesso fanno check. Questo strano istinto è tipico dei nuovi giocatori, che stanno ancora imparando come ingrandire i piatti e aumentare i profitti – e quando farlo.