Ci sono diverse attività legate al denaro che vengono spesso associate al poker. Le scommesse, ad esempio; più recentemente, le cryptovalute. Sono due aree dove troviamo numerosi poker player o ex poker player capaci di ottenere ottimi risultati.
Anche il trading è spesso indicato come molto simile al poker, ma in questo caso sono ben pochi coloro capaci di imporsi con successo in entrambi i campi. Perché se passare dal poker al trading non è certamente una passeggiata, è altrettanto vero che la transizione dal trading ai tavoli non si è rivelata vincente per tante persone.
Il più noto ad essere coinvolto pesantemente sia nel poker sia nel trading è Bill Perkins, ma il businessman milionario è un rinomato fish nel poker. Chi invece sembra essere in grado di far bene ai tavoli pur essendo un ricco professionista del trading è Jeremy Wien.

Si tratta di un giocatore amatoriale americano capace comunque di incassare $751.62 in carriera. Il suo più grande exploit c'è stato pochi giorni fa, quando ha vinto il braccialetto nell'evento Big Blind Ante delle WSOP. Un torneo da $5.000 di buy-in.
Nelle interviste di rito dopo il successo, Wien ha svelato di essere un trader di derivati di alto livello ma di avere anche una grande passione per il poker. A suo dire, sono necessarie le stesse skills per fare bene in entrambi i campi.
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Un trader alle WSOP
"Non mi guadagno da vivere con il poker", ha subito messo in chiaro Jeremy Wien. "Vengo qui ogni estate per giocare qualche torneo, a volte ne gioco anche quindici. In passato mi è successo più volte di sfiorare il final table ma non ho mai ottenuto niente di speciale. Non pensavo potesse succedere, anche se sognavo di vincere il braccialetto. Ora che ci sono riuscito, è tutto surreale".
Jeremy si è mostrato molto emozionato durante la mano finale, nonostante sia una persona abituata a gestire cifre ben più alte di quella incassata vincendo il torneo ($537.71o). Infatti, quando scrivi il suo nome su Google, il primo risultato non è HendonMob ma il suo profilo Linkedin. Jeremy è il portfolio manager di Graham Capital Management, un importante fondo di investimenti americano, fondato nel 1994.
La carriera di trader di Wien è iniziata nel 2006, poco dopo la laurea, quando si presentò a un colloquio di lavoro per Goldman Sachs.
"Era un tirocinio", spiega Wien. "Il colloquio durava mezz'ora e per venticinque minuti non ho fatto altro che parlare di poker. Gli ho detto: "So che intervisterete persone che escono da Harvard con il massimo dei voti. Io non ho questa caratteristica". Poi gli ho parlato del poker e delle abilità che avevo acquisito, le stesse che potevo portare nel trading".
Il colloquio andò bene e per un anno Jeremy ha lavorato per Goldman Sachs. Poi è diventato vice-presidente di Societe Generale, trader presso PEAK6 Investment LP, vice-presidente del settore trading di JPMorgan Chase, portfolio manager di OZ Management e portfolio manager di Graham Capital Management LP, il suo attuale lavoro.
Poker e trading, stesse competenze
Jeremy vanta quindi una carriera di grande successo nel trading e dall'alto della sua esperienza assicura che le abilità richieste per primeggiare sono le stesse del poker.
"Le competenze sono le stesse. C'è una componente matematica in entrambi i casi, ma credo che sia sopravvalutata. Penso che il poker e il trading siano soprattutto una questione di rapporto tra rischio e ricompensa. Il punto è sempre quello di capire dove c'è valore e dove non c'è. E poi, almeno dal mio punto di vista, è fondamentale l'aspetto psicologico".
Che la psicologia sia molto importante nel poker è un fatto risaputo. Ma in che modo gioca un ruolo vitale nel trading? Jeremy Wien lo spiega partendo da un esempio.
"Prendiamo l'andamento di un mercato. A volte vengono pubblicate notizie molto positive ma il mercato scende. Le persone si chiedono perché, non capiscono. Il fatto è che l'andamento del mercato non segue sempre la logica più scontata. Lo stesso avviene nel poker. A volte è logico aspettarsi una mossa o un risultato e invece non è avviene ciò che pensavamo. Succede in entrambi i settori, a qualsiasi livello".
Jeremy Wien: "Il mio gioco? Sono super nitty"
Se Bill Perkins è un trader noto per essere un maniac al tavolo di poker, il suo "collega" Jeremy Wien ha un approccio completamente diverso con le carte in mano. Una strategia che gli ha permesso di portare a casa il braccialetto e un primo premio da mezzo milione di dollari
"Sono estremamente nitty", spiega. "In heads-up la mia strategia cambia un po', ovviamente, ma in generale cerco di giocare chiuso e massimizzare il valore in certi spot. Devo ammettere che non ha sempre funzionato, ma in questo torneo sì".