Le bevande energetiche sono in voga tra i giocatori di poker, categoria sottoposta sovente a stress fisici e mentali sopra la norma, soprattutto durante i tornei live che si rivelano vere e proprie maratone. Ma non vanno sottovalutate neanche le lunghissime sessioni di grinding online notturno.
Negli Stati Uniti però una parte dell’opinione pubblica si sta domandndo se sia giusto vendere questo tipo di prodotti all'interno delle poker rooms e dei casinò.
L'editorialista di PokerPlayer Newspaper, Stanley R. Sludikoff, tenente colonnello dell'esercito degli States per più di 30 anni, ha espresso la sua opinione in merito all'uso degli integratori energetici.
Sludikoff ha pubblica un'interessante ricerca condotta dal medico chirurgo dell' US Army Central Command (che include Iraq e Afghanistan), il colonnello Erin Edgar, in collaborazione con il dottor Pier Cohen, professore presso l'Harvard Medical School.
I due medici hanno raccomandato il divieto di bevande energetiche all'interno delle basi militari dell'Air Force. Questo tipo di prodotti sono tra i più venduti tra le bevande fredde nell'esercito.
Le convinzioni di Edgar e Cohen si basano su considerazioni scientifiche: le bibite energetiche contengono principalmente caffeina e zuccheri. In dosi moderate sono sicure. La caffeina, come ogni farmaco, deve essere assunta nell’arco della giornata in dosi esigue.
Il problema è che i produttori negli States non limitano, né rivelano, la quantità contenuta nelle bevande. La caffeina, dosi elevate- è stato provato su un campione attendibile – manda in tilt il sistema nervoso, provocando tremori, nevrosi, deterioramento cognitivo e accelerazione del battito cardiaco.
Vengono pubblicati anche dati che lasciano perplessi: nel 2011, sono stati ricoverati 20.783 tra adulti e bambini che facevano uso di questo tipo di bevande, con un incremento del 37% rispetto al 2010.
Secondo tali studi, una percentuale elevata di soldati che assumevano integratori hanno richiesto assistenza medica per battiti cardiaci irregolari. Il 20% di essi sono riusciti a ritornare nella normalità mentre il 10% ha chiesto l'esonero. I due medici citano anche diversi casi di decessi, legati a due bevande nello specifico.
Stanley R. Sludikoff, dalle colonne di PokerPlayer Newspaper pone un interrogativo che deve essere spunto di riflessione: "se queste bevande hanno provocato problemi di salute ai militari che sono sempre in ottime condizioni fisiche, che effetti possono avere sui giocatori di poker ed in particolare sui players anziani che possono soffrire di problemi di cuore? Ma questa problematica riguarda anche i giovani che magari sono incuranti della loro salute e del consumo che fanno di queste bevande.
Questo deve essere un elemento di riflessione per i giocatori, soprattutto quando sono esposti a eccessivi stress, magari durante un tavolo finale. E devono pensarci bene anche le poker rooms a vendere tali prodotti al loro interno. Nel lungo periodo meglio avere più giocatori sani e vivi all'interno della sala oppure guadagnare qualche centesimo in più?".