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WSOP 2013: lo 'shuffle up and deal' di Kobe Bryant!

Capita spesso che siano le stelle dello sport a dare lo "shuffle up and deal" a un torneo di poker. E se in Italia abbiamo avuto gli esempi recenti di Tania Cagnotto e Filippo Magnini, alle World Series Of Poker ecco sua maestà Kobe Bryant!

L'occasione è stata la commemorazione di Jerry Buss, il compianto magnate, proprietario dei Los Angeles Lakers e appassionato giocatore di poker scomparso nel febbraio scorso. Le WSOP hanno deciso di onorarne la memoria all'event #23, un Seven Card Stud da 2.500$.

Phil Ivey all'event #23. Accanto a lui, la foto di Jerry Buss

La scelta non è casuale, perchè a questo stesso torneo Jerry centrò un terzo posto nel 1991, primo dei suoi quattro piazzamenti in carriera alle World Series. Così su tutti i tavoli è comparsa la foto di Buss (qui sopra accanto a Phil Ivey), mentre l'organizzazione aveva chiesto a Kobe Bryant di giocare l'evento al posto che da anni era riservato proprio a Buss. Kobe ha gentilmente declinato l'invito, spiegando che il divieto di giocare era sempre stato una precisa volontà dello stesso "Doc", per i suoi giocatori.

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Ma l'occasione e la persona da onorare erano troppo speciali, così Bryant ha registrato uno speciale messaggio video ricordando il suo vecchio presidente ("si divertiva molto a venire alle WSOP e sfidare gli squali del poker") e dando un toccante "shuffle up and deal"!

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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