Oramai è nota la situazione dei circoli in Italia. Dal 2009 si vive nell’ incertezza normativa con un intreccio di leggi e sentenze più o meno favorevoli. Anche per questo motivo, il mondo del texas hold’em live è stato “oscurato” negli ultimi anni. Le cronache hanno riportato notizie solo di denunce, dissequestri, sentenze di assoluzione, ma nessuno ha mai descritto la vita che si sviluppa all’interno di un’associazione o di un club privato. Proviamo a scoprire da vicino la realtà dei circoli con Nicoletta Panati, conosciuta da tutti nel mondo del poker sportivo live. Grazie al suo carattere socievole è molto popolare tra i players italiani.
Come è nato il tuo rapporto con il mondo del poker?
Nella mia famiglia soltanto mio padre era un giocatore, io ero l'unica figlia femmina e mi sono appassionata a tutto quello che riguardava il mondo delle carte. In giovane età giocavo già a poker a cinque carte, fra amici, senza mai eccedere, come mi ha insegnato mio padre. Non sono mai stata una compulsiva o malata.
In che modo hai scoperto i circoli?
Nel 2006 giocavo a scala 40 nei circoli, modalità torneo. A Lucca, un amico ci disse: ‘vi insegno il texas holdem, quello che vedete in televisione’. Io subito scettica: ‘si figurati… a me piace il poker quello vero…’. Abbiamo provato a fare un sit da 5 euro, da lì e' stato amore. Ho smesso con tutti gli altri giochi, proprio tutti. Vinto il primo Main Event con relativa settimana di vacanza a Sharm con mio marito.
Qual è la situazione in Toscana dei circoli? Si gioca in tutte le province?
Circoli “veri” sono 40/50. I più grandi a Prato e Firenze. A Massa ce ne sono tre e si gioca a Lido di Camaiore, Lucca , Castelfiorentino, Cecina, Livorno, Rosignano, Pisa, Vicopisano e Carrara-Avenza. Ma ce ne sono molti altri. Il più bello è a Montecatini ma la Questura di Pistoia ha disposto la chiusura.
Ma nel circolo che frequenti, che tipo di tornei vengono organizzati? Sono tutti in linea con le indicazioni del Consiglio di Stato (parere 2009) e le sentenze della Cassazione (2012/2013)?
Il circolo vive soprattutto di tornei settimanali, circa tre, dove viene fatta una classifica, per fare poi una finale. Ci sono inoltre tornei Accumulator, da 30 euro. A Prato ha avuto un grandissimo successo.
Perché questa discriminazione tra i tornei di poker e gli altri giochi?
Pensa che nella zona di Lucca, ci sono da moltissimi anni le tombole tradizionali, con le cartelle ed i ceci colorati con circa 300 persone a sera che giocano 30 euro per tutta la serata, con premi in denaro piuttosto importanti. E’ la stessa identica cosa, soltanto che noi giochiamo a texas holdem, non vedo differenze. Come non vedo differenze con i tornei di burraco.
Ci puoi raccontare che vita sociale si sviluppa all’interno di un circolo?
Ci divertiamo, a volte ci arrabbiamo… perché ci scoppiano… ma facciamo pace subito, come i fidanzati, oramai conosciamo le famiglie, le mogli, i figli, perché spesso gli eventi vengono accompagnati da cene, pranzi, aperitivi…
Il mondo del live però è vario, ci sono purtroppo anche eccezioni. O sbaglio?
Certo, non si può dire che non esistono anche quei posti, ovvero le famose bische, ma quella è una scelta personale. Secondo me l'azzardo è dentro la persona. Qualsiasi gioco può essere azzardo, se la testa non ragiona. Io conosco casalinghe che stanno giornate intere a giocare alle macchinette, pazzesco, per me è assurdo. Il nostro gioco è condizionato anche dalla fortuna, ma la concentrazione, la psicologia e l’ abilità sono fondamentali. Non si può catalogare tutti come dei delinquenti.
Sul lavoro hai mai avuto problemi per questa tua passione?
Sono manager di un’azienda, mi sono trovata a discutere con un socio, che per la società era sconveniente il fatto che io e mio marito giocassimo all'Holdem. Non dico mai la parola poker, perché non c’è nessun nesso con quello a cinque carte. Io gli ho stampato la storia di questo gioco, dicendogli di documentarsi prima di parlare...
Ma i circoli da chi sono frequentati?
Da tutti indistintamente. La bellezza di questo gioco, secondo il mio modesto parere, è il fatto che non c’è età, né ceto sociale. Al torneo da 30 euro partecipa il commercialista, il gioielliere, il medico, l'operaio, l'autista, il bagnino, ragazzi di 18 anni, donne, persone anziane, questa è la bellezza, confrontarsi nelle pause, parlare anche di altre cose.
Il circolo cosa rappresenta per voi?
Ti racconto una storia: purtroppo pochi giorni fa, abbiamo perso un amico di 53 anni di un club di Castelfiorentino. Aveva giocato un torneo a Tirrenia, insieme a noi, dopo aver scherzato tutto il giorno. Avevamo cominciato insieme nel 2006, era amato da tutti, conosciuto anche in molti circuiti importanti. Facevamo le trasferte insieme, si rideva sempre… Conoscevamo tutti i ristoranti dove andare a mangiare. Ecco al funerale ho visto cose che ti lasciano pensare: ragazzi di vent'anni che non smettevano di piangere che l’hanno voluto portare in spalla. Erano i suoi compagni di gioco, arrivati da tutte le città. Noi “compagni di merende”, eravamo tutti lì , a piangere, ed anche oggi, con i responsabili del suo circolo, ci sentiamo e ci mandiamo foto per ricordarlo. Questo è il vero spirito del circolo.
Il texas hold’em per voi è qualcosa di più di un gioco…
Io e mio marito lavoriamo molto, dalle 9 alle 12 ore al giorno, il nostro hobby è questo. Amiamo i concerti, l'opera, l'antiquariato, tante altre cose, ma non possono toglierci il circolo, ne abbiamo bisogno per rilassarci. Ad esempio, sabato sera abbiamo programmato una cena al mare, in una di quelle trattorie tipiche, poi andiamo tutti al circolo all'aperto. Chi viene con la moglie, chi è solo e non ha nessuno, chi è giovane ma sta bene con noi, ci sentiamo giovani così ......perché dovremmo rinunciare a tutto questo?
Perché secondo te i circoli dovrebbero essere legalizzati?
Perché vogliono togliere la socialità? Perché vogliono costringere, chi non vuole, a chiudersi in casa davanti ad un computer? Certo l'online è ok, però noi “circolai vecchia guardia” non giochiamo per lavoro, non giochiamo per fare soldi… Il sogno di vincere un IPT/EPT ce lo abbiamo anche noi, ci mancherebbe , fortunatamente i sogni esistono. Noi vogliamo andare nei nostri circoli, regolari, dove trascorrere un po' di tempo insieme e sfidarci, pensare di giocare meglio di quello o quell'altro, prendere in giro il ragazzino che gioca online che usa tutti termini strani: cibettare, tribettare etc. Io di solito gli dico di non dire parolacce al tavolo. E’ veramente un gioco meraviglioso, mi ha dato la possibilità di conoscere tante persone, molte diventate amiche davvero, poi ovvio le mele marce le trovi in qualsiasi ambiente, basta scansarle.
Ti senti una player skillata?
Io non mi reputo una brava giocatrice, ma una brava persona. Giovedì parto per Venezia, anche questa volta ho organizzato la “zingarata” con gli amici, partiamo in tanti, ci divertiamo tantissimo, e se la fortuna ci assiste, portiamo a casa qualcosa. Per Natale, io e mio marito abbiamo fatto un final table insieme, a Saint Vincent, è stato bellissimo. Questo gioco mi ha dato tante soddisfazioni, non siamo perdenti, abbiamo ottenuto bei risultati, certo non possiamo fare tanti eventi al casinò (quattro o cinque l'anno), ma abbiamo avuto fortuna, con tanti amici sempre al seguito.
Sei fiera dei risultati che hai conseguito?
Il 2012 è andato alla grande: ho vinto quattro tornei live, due final table e un terzo posto al Sunday Special su PokerStars. I miei IPT li ho vinti con satelliti. L’EPT l’ho giocato con un satellite da 20 euro e mio marito si è qualificato con 1000 fpp. Lui è arrivato 50esimo ma la nostra forza è che i soldi vinti servono per reinvestirli nei tornei. Non deve incidere nella vita quotidiana, nell'andamento familiare, ma siamo veramente tanti a fare così, credimi, io ne conosco tantissimi.
Descrivi il texas hold’em in poche parole.
Questo è un gioco per tutti, certo come in tutti gli sport c’è il campione che emerge, ovvio, inutile negarlo, ma chiunque può arrivare, almeno una volta…
pokerlive@assopoker.com
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