Neppure il tempo di incensare Auto Chess come gioco del momento ed ecco esplodere l’ennesima bomba sul mercato video ludico – con un occhio agli esport: Apex Legends. Il genere è ormai arcinoto, quello dei battle royale, ma con diverse peculiarità che hanno subito fatto innamorare tantissimi gamer.
Esattamente, 25 milioni di persone nell’arco dei primi sette giorni di vita del gioco. Tanto per dare l’idea del fenomeno, un certo Fortnite ci ha messo quasi tre mesi prima di toccare quota 30 milioni di player.
Tutti i numeri di un successo (inatteso?)
Apex Legends è uscito lo scorso 4 febbraio, senza la benché minima anticipazione né la consueta campagna pubblicitaria che solitamente anticipa il lancio di un videogioco. Una mossa a sorpresa, spiazzante, che fa sorgere un dubbio: non è che EA non si aspettava questo successo e anzi era preoccupata di un possibile flop?
Probabilmente non lo sapremo mai. Quel che è certo è che Apex Legends nel giro di dieci giorni ha fatto schizzare le azioni della EA ad uno strabiliante +14,7% in Borsa, tanto che secondo gli analisti il gioco potrebbe fruttare all’azienda oltre mezzo miliardo di dollari in due anni, qualora il trend venisse confermato.
Insomma, una vera e propria gallina dalle uova d’oro, anche su Twitch, dove ultimamente è tra i giochi più visti in assoluto, tanto che i principali concorrenti, il già citato Fortnite e PUBG, hanno perso rispettivamente l’11% e il 9% di spettatori.
Alla scoperta di Apex Legends
Sicuramente il fatto che Apex Legends sia un gioco gratuito, disponibile per PlayStation, Xbox e PC, ha contribuito tantissimo al suo immediato successo. D’altro canto, provare il gioco non costa nulla, se non il tempo necessario a scaricarlo e farci qualche partita ‘esplorativa’.
Apex Legends è come detto un battle royale con però qualche elemento diverso da Fortnite e PUBG. Innanzitutto è solamente un gioco a squadre: ci si affronta in un’arena composta da massimo 20 team di tre giocatori ciascuno. Poi, ciascun personaggio (ce ne sono 8 tra cui scegliere) ha le proprie caratteristiche e i propri poteri – mentre in Fortnite e PUBG questa differenziazione non esiste.
Ciò che accomuna questi tre battle royale è invece la possibilità di acquistare quelli che potremmo definire oggetti cosmetici, cioè personalizzazioni dei personaggi che però hanno un impatto solamente estetico e non sul gameplay.
Apex Legends: la video recensione
Come già abbiamo fatto qualche mese fa nel nostro articolo su Red Dead Redemption II, vi lasciamo con la video recensione di Apex Legends fatta dagli amici della redazione di Multiplayer.it: