Il problema dei bot che si nascondono nelle sale da poker online è lungi dall’essere risolto, ma ancora una volta gli sforzi delle poker room vengono ripagati. Mercoledì scorso, nel suo consueto aggiornamento mensile, partypoker ha fatto sapere di aver chiuso altri 121 account bot nel mese di luglio. Si tratta del più grosso ripulisti da marzo, quando furono chiusi 277 account fraudolenti.
Secondo quanto riporta il blog della nota poker room online, dei 121 bot chiusi a luglio, 89 stazionavano nella versione .com del sito, e altri 32 nella versione .eu.
Curiosamente, se il totale dei fondi recuperati dai bot del .com ammonta a $76.267, sul .eu la cifra sale a $98.500 nonostante un minor numero di account fraudolenti.
Da tempo partypoker ha deciso di tenere costantemente aggiornati i suoi giocatori riguardo agli sforzi effettuati per cercare di debellare i bot, e da marzo sono stati chiusi oltre 600 account e recuperato oltre 1 milione di dollari in totale.
Non solo bot: addio ai mercati “grigi”
La lotta agli account fraudolenti dunque continua, ma nel frattempo partypoker ha annunciato di aver ritirato il proprio prodotto da alcuni dei cosiddetti “mercati grigi”, dove non esiste una vera regolamentazione del poker online.
Dallo scorso 12 agosto, i giocatori di alcuni paesi come Vietnam, Serbia, Giappone, Indonesia, Malesia e Corea del Sud non possono più giocare a poker online, sebbene possano ancora entrare nei propri conti e disporre del proprio denaro.