Probabilmente, se qualcuno avesse detto a Nick Marchington che al suo primo WSOP Main Event avrebbe raggiunto il tavolo finale, il pro player britannico si sarebbe messo a ridere. E invece quest’estate è andata proprio così, con il ventunenne capace di issarsi addirittura al 7° posto del torneo più importante dell’anno.
Un’impresa nell’impresa, per il giovane Nick. Sì, perché se è già qualcosa di pazzesco superare un field di oltre 8.500 giocatori, lo è ancor di più farlo dopo aver messo piede per la prima volta in vita propria alle World Series of Poker. Marchington è infatti un pro online, che solo da poco si è approcciato al gioco live.
Dall’online al live
In un’intervista rilasciata ai colleghi di PokerNews, Nick Marchington ha spiegato di essere da sempre principalmente un giocatore cash: “Magari giocavo il Sunday Million un paio di volte al mese, non di più”, ha dichiarato. “Poi un anno fa ho cominciato a imparare meglio i tornei, con l’idea che avrei compiuto 2 anni e sarei potuto andare a Vegas per giocare le World Series of Poker”.
Il passaggio dall’online al live non è stato né facile né indolore per Nick: “Non avevo molta esperienza live. Per un paio di mesi, prima delle WSOP, ho giocato qualche sessione cash dal vivo: ero davvero inesperto.
Le WSOP 2019 sono state la mia prima vera esperienza con il poker live. Addirittura a inizio viaggio mi capitava di foldare al turn facendo inavvertitamente vedere le carte a qualcuno. Ho imparato ‘sul campo’ e continuo a farlo”. Di certo non si può dire che Marchington non sia un ragazzo che impara in fretta.
Parola d’ordine: concentrazione
All’esordio a Las Vegas ha giocato ha giocato 15 eventi WSOP e qualche altro torneo al Venetian e all’Aria. Dopo un’estate del genere, Nick Marchington si sente di dare qualche consiglio a chi si trova nella sua stessa situazione: “Concentratevi di più. Quando giocate live ci sono tanti fattori da considerare. È facile inserire il pilota automatico, ma se al flop le decisioni spesso sono semplici, al river sono i dettagli della mano a contare davvero”.
Il britannico ha qualche suggerimento riservato a quei giocatori amatoriali che cullano il sogno di una deep run al Main Event WSOP: “Dovete concentrarvi sui fondamentali del poker, che sono inutili se non li applicate in tutte le situazioni. Per esempio, quando fate value bet, pensate da quali mani state cercando di estrarre valore; quando bluffate, pensate quali mani volete far foldare”.
Il futuro di Nick Marchington
Anche se ha compiuto 21 anni da poco, Nick Marchington ha già accumulato una discreta esperienza, centrando diversi ottimi risultati nel live. Oltre al 7° posto al Main Event WSOP 2019, il britannico è andato altre due volte a premio alle World Series e ha ottenuto un 4° posto nell’evento 6 del WPTDeepStacks di Nottingham a inizio ottobre.
“Ho cominciato a giocare intorno ai 15-16 anni”, ha svelato. “Era una delle classiche partite con gli amici: mi divertii tantissimo, anche se arrivai ultimo. Una volta compiuto 18 anni, versai una piccola cifra online e cominciai a giocare agli stake più bassi (($0,01/$0,02) e nei tornei da $0,50, e così mi sono costruito il mio bankroll”.
Insomma, quella di Marchington non è la sfolgorante storia di chi inizia col botto, anzi: “Arrivare a giocare agli stake più alti è stato un lungo viaggio. Mi ricordo che all’inizio mi piaceva giocare su più tavoli possibile, addirittura a volte giocavo su 24 tavoli cash da $0,05/$0,10!”.
Progetti per il futuro? Nick ha le idee chiare: “Voglio continuare a giocare ai più alti livelli del cash game online e continuare a migliorare nei tornei. Mi piacerebbe entrare nella scena High Roller. Non ci sono ancora vicino, ma continuo a imparare ogni giorno e cerco di migliorare e di godermi ogni minuto in cui gioco”.