Le reminiscenze del liceo, o comunque tutti i ricordi che fanno capo alla scuola superiore, ci portano a sorridere o rabbuiarci a seconda delle materie che ci piacevano meno. Una di quelle, per chi vi scrive, era legato alla scienza. Ma cosa pensate di un metodo scientifico applicato al poker? E nel dettaglio, è possibile che una limp strategy da early, possa essere profittevole?

In questo Articolo:
Ritorno al futuro
Il pezzo che state leggendo ha destato la mia curiosità nella consueta ricerca degli articoli più interessanti da proporre ai lettori di Assopoker.
Il suo autore, Carlos Welch, è da me considerato uno tra i più illuminati autori del settore e ha colto nel segno anche in questa occasione.
Per chi mastica l’inglese trovate il pezzo originale su PokerNews.
La teoria scientifica che parte dal “Becco di Bunsen”
Il becco di Bunsen è un bruciatore a gas che viene utilizzato in chimica e che per le intuizioni su base scientifica in virtù delle quali è stato inventato, ha fatto da precursore per successive invenzioni poi utilizzate anche in laboratorio.
Per riprendere l’esempio della scuola, diciamo che, se da una parte esistevano materie che non ci andavano proprio giù, piccoli settori di quelle materie ci hanno invece affascinato.
Il ragionamento seguito per arrivare a quella invenzione, possiamo trasferirlo alla materia che ci interessa di più, il poker.
Passaggio #1: indicare il problema
Quando passi dal poker online e cominci a giocare nelle poker room live, il primo problema che ti si palesa davanti è la frequenza di call che arrivano dopo un’apertura da early position.
Non è raro, anzi, è piuttosto comune, che, soprattutto nelle parti iniziali dei tornei, siamo costretti ad affrontare un multiway da giocare out of position e questo ci vieterà praticamente sempre di effettuare una continuation bet al flop.
Passaggio #2 la raccolta delle informazioni
Ho deciso quindi di monitorare con attenzione i risultati che ottenevo quando giocavo in questi piatti e, quando missavo completamente i flop, mi mettevo praticamente sempre in check/fold, quando hittavo parti marginali dei miei range, facevo una continuation bet.
Questo tipo di azione non mi permetteva comunque di vincere il piatto con facilità, visto che arrivavano comunque almeno altri due call, cosa che mi lasciava dubbi sul da farsi al turn nel caso in cui non avrei migliorato.
Quando floppavo i mostri, invece, scommettevo su tutte le strade e di solito venivo pagato da qualcuno che mi chiamava coi draw o con mani marginali, il chè è fantastico, se non fosse che floppiamo i mostri non così spesso.
Passaggio #3 formulare un’ipotesi, la limp strategy
Ho cominciato quindi a pensare a quali fossero le mani di poker più difficili da giocare da early position in un piatto multiplo.
Mi son reso conto che le mani più infide erano tutte le coppie medie, AKo, AQo e ho formulato la seguente ipotesi:
“Cosa succederebbe se decidessi di limpare queste mani, invece che onorarle con un rilancio?”
Ho pensato che con un limp avrei ottenuto il doppio scopo di guardarmi un flop con una spesa marginale e non mi sarei sentito ogni volta in obbligo di fare una continuation bet che spesso non portava alcun risultato se non quello di farmi perdere parti importanti dello stack.
Inoltre ho pensato che la cosa mi avrebbe permesso di allargare il range a mani meno forti, come gli assi piccoli e le coppie basse, alle quali avrei potuto dare seguito solo in caso di flop favorevole.
Allora ho deciso di provare.
Nel prossimo articolo le conclusioni e gli altri tre passaggi.