Barry Greenstein è uno dei pochi professionisti che hanno partecipato a tutte le stagioni di High Stakes Poker, trasmissione che fra le prime ha reso "mainstream" l'abitudine di girare più board in situazioni di all-in, ma non contro "the bear", ed ecco perché.
Lo statunitense sa perfettamente che girando più board la varianza viene ridotta, un obiettivo non da poco in partite di cash game di quel tipo, ma nonostante questo resta convinto che quella di giocare con sempre e un solo board fosse per lui la scelta migliore: "A Las Vegas giocavamo spesso Pot Limit Omaha CAP con player come Gus Hansen e Sammy Farha, che mettevano tutti i soldi nel piatto spesso e volentieri - racconta Greenstein a pokerplayer.co.uk - ma avevo la sensazione di potermi permettere quella partita più di loro. Avere più di un board era proprio quello che loro volevano, e sapendo questo potevano aggredire maggiormente i loro avversari, vincendo piatti uncontested".
Sfruttare quindi il fatto che, a quei livelli, in pochi sono propriamente rollati, ma non solo: "Dopo che un giocatore ha perso un grosso piatto, spesso non è in grado di accettare quella perdita senza accusare il colpo a livello emotivo - prosegue - e così finisce col perdere ancora più denaro. Personalmente, credo che chi mi abbia visto giocare si sia reso conto di come io sia in grado di superare questo genere di situazioni meglio di altri". Questa filosofia tra l'altro gli costò un bel po': un piatto da oltre 900.000 $ contro Tom "durrrr" Dwan.
Secondo quanto riportato da Greenstein, le sue argomentazioni sarebbero state così convincenti da indurre Phil Ivey a fare altrettanto. I due si conoscono molto bene, e Barry mostra di avere uno sconfinato rispetto nelle sue qualità di giocatore: "Ho giocato contro tutti i più forti - premette - e non riesco a ricordare qualcuno così in grado di sapere che cosa stia facendo il suo avversario. Ricordo di averlo visto confrontarsi contro altri giocatori online, perdere anche 500.000 dollari, ma dirmi che quegli avversari contro di lui erano morti. Di solito non passava più di una settimana, prima che smettessero di sedersi contro di lui".
Ormai i giorni di quelle partite televisive sono distanti, anche se in effetti probabilmente sembra sia trascorso molto più tempo di quanto in realtà non sia accaduto. In ogni caso (nonostante il mondo del poker nel frattempo sia cambiato non poco), Barry Greenstein nel dubbio è ancora là.