Tempi magri si preannunciano per i players europei, la morsa dei governi centrali si sta facendo sempre più pressante contro il gioco non autorizzato dei network dot com. Vi abbiamo parlato, pochi giorni fa, dei poveri grinder svedesi ma la situazione anche in Belgio non si preannuncia facile per gli appassionati della texana (e non solo).
La Belgian Gaming Commission (BGC) si sta muovendo ed ha iniziato a monitorare i players che giocano su piattaforme sprovvisti di regolare licenza.
Nel 2010 è stato pubblicato il 'Belgian Gaming Act' (aggiornato nel 2011) che legalizza il gioco online ma solo mediante concessioni rilasciate dal Governo, a condizione che vi sia un accordo con i casinò live statali.
Autorizzate ad operare sono PokerStars, Bwin, Partouche, Unibet, GoldenPalace e Win2Day. Vi è una black list ufficiale con circa 80 operatori segnalati.
Chi gioca su piattaforme non autorizzate, rischia una multa fino a 150.000 euro, più una pena detentiva che può arrivare fino a tre anni. Alla faccia della libera concorrenza europea e di…. Bruxelles. Paradosso nel paradosso.
Fino ad ora non è stato mai avviato alcun procedimento, ma la pacchia sembra finita, almeno a giudicare da una relazione dello studio legale DLA Piper: l'ente regolatore avrebbe rafforzato il proprio team di ispettori da 7 a 15 ed ha mosso la prima contestazione contro un gruppo di gamblers che scommettevano dal vivo su totem, giudicati illegali.
Secondo DLA Piper presto la politica potrebbe cambiare anche per l'online: la tolleranza è finita. La Gaming Commission ha commentato: "i poker players hanno avuto tempo per adattarsi alla nuova situazione. Dopo quattro anni sono in grado di capire quali sono i siti illegali". Il detto vale anche in Belgio: uomo avvisato…