I dealer sono le persone che ci permettono di giocare, al casinò o durante un torneo di poker. Sempre ligi al dovere, sorridenti e disposti a scambiare quattro chiacchiere, anche i dealer sono però esseri umani!
Perciò, la prossima volta che ne incontrerete uno al tavolo, evitate di chiedergli sempre le stesse cose. Quali? Queste!
In questo Articolo:
Da quanto tempo fai il dealer?
A volte capita di trovarsi da soli al tavolo del blackjack, o magari ad un tavolo particolarmente silenzioso durante un MTT live. Per spezzare quel silenzio un po’ imbarazzante, spesso si pongono domande al dealer.
Una delle più diffuse, perché fa parte dei convenevoli, è: “Da quanto tempo fai il dealer?”
Vi immaginate quante volte un singolo dealer, che incontra decine, forse centinaia di persone al giorno, si sia sentito proporre questa questione?
Di solito prendi belle mance?
L’istinto, davanti a una domanda del genere, è quello di rispondere un ma fatti i c…avoli tuoi. E non dite che non è la prima cosa a cui avete pensato!
I vostri genitori non vi hanno mai insegnato che:
- Non si chiede l’età a una donna?
- Non si chiede il peso a chi ha qualche chilo di troppo?
- Non si chiede quanto guadagna a una persona con cui non si ha confidenza?
Ecco, saranno pure affari del dealer quel che porta a casa, no?
Qual è la cifra più alta che hai visto vincere?
Forse la meno “fastidiosa” tra tutte le domande, perché rappresenta una curiosità genuina che molti giocatori hanno. Se non altro, dà vita a racconti spesso interessanti. Per chi li ascolta, ovviamente: meno per chi li deve ripetere in continuazione.
Vi sveliamo un segreto: quasi sempre la risposta non sarà veritiera.
Non tanto perché i dealer siano bugiardi, anzi… ma provate voi a raccontare la stessa, identica storia senza soluzione di continuità! Prima o poi, ci scommettiamo, vi stufereste e comincereste ad inventarvi particolari inesistenti!
Giochi quando non lavori?
Supporre che un dipendente di un casinò sia anche un giocatore è un collegamento logico piuttosto naturale, ma non necessariamente corretto.
Per prima cosa, in molti casinò vige la regola che un dealer non possa giocare nell’area in cui lavora. Perciò, un croupier specializzato nel blackjack, ad esempio, non sarà mai seduto al tavolo del 21 nel casinò in cui è impiegato.
In seconda battuta: anche se un dealer amasse il gioco… perché diavolo dovrebbe recarsi sul posto di lavoro anche nel suo giorno di pausa?
Quando torna l’altro dealer?
Ora, che i frequentatori abituali abbiano i propri dealer preferiti, quelli con cui si trovano meglio o semplicemente quelli che, secondo loro, “li fanno vincere”, è assolutamente naturale.
Tuttavia, chiedere ad una persona che sta lavorando, presumibilmente dando il meglio di sé, quando se ne andrà per lasciare spazio ad un collega, non è esattamente un atto di carineria…