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Il guru del poker e dell’alta finanza salva i Bucks in NBA

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Sarà un caso ma tutti gli speculatori più in vista di Wall Street stanno investendo nel poker online. Marc Lasry non ha esitato ed ha creato con 888 Holdings, una delle principali piattaforme negli States: All American Poker Network (AAPN). 

In questi giorni, la stampa americana ha dato risalto a questa operazione, in quanto il guru di Wall Street, in società con il suo “collega” Wesley Edens, ha rilevato la franchigia NBA dei Milwaukee Bucks, pagando 550 milioni di dollari nelle mani dell’ex senatore Herb Kohl (alla guida del team per 29 anni).

La squadra naviga da decenni nella mediocrità e la Lega ha consigliato la costruzione di una nuova arena o, in alternativa, il cambio di location. I nuovi proprietari hanno garantito che i Bucks rimarranno a Milwaukee e stanzieranno 100 milioni per una nuova casa del basket.

Questo rapporto sempre più stretto tra poker online e sport professionistici americani non può che giovare alla regolamentazione dell’e-gaming. NBA, NFL e NHL sono da sempre contrari al gioco online e finanziano il Partito Repubblicano ad una ferrea opposizione in Congresso. La presenza nella Lega di Marc Lasry potrebbe però rompere il fronte, sempre meno compatto.

Larsy, oltre ad essere amico del presidente Obama (ha finanziato la sua campagna elettorale), è Chief Executive Officer – e fondatore – di Avenue Capital Group, fondo specializzato nell’investire nei titoli “sottovalutati”. E Larsy, oltre ad essere un appassionato di poker, ha ritenuto (così come molti esponenti dell’alta finanza, ad iniziare da Soros) l’online un settore molto interessante, con un potenziale di crescita significativo.

La sua passione per il poker ha però messo in forte imbarazzo la Casa Bianca l’anno scorso, quando Larsy stava per essere nominato ambasciatore in Francia. 

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ll finanziere rifiutò l’incarico, perché coinvolto nello scandalo degli Home Games a New York, per i suoi presunti legami – secondo il New York Post – con Illya Trincher, figlio di Vadim (inquisito per aver gestito i giochi underground oltre ad una rete di scommesse controllata dalla mafia russa). 

Il suo coinvolgimento era però da semplice player: "Amo il poker. Ho giocato da quando ero al college ed ho avuto la sfortuna di sedermi al tavolo con ragazzi che avevano problemi. Tutto qui”.

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Poi spiega per quale motivo ha rifiutato la carica di ambasciatore: “Ho dovuto rinunciare perché non potevo fare altrimenti. Quando servi il Governo non devi avere alcun conflitto di interessi e la mia azienda aveva investito quasi un miliardo di dollari in Francia. Non siamo riusciti a vendere quelle partecipazioni e pertanto non ho potuto accettare”.

Il suo fondo, Avenue Capital Group è in partnership con 888 Holdings per la gestione – come detto – di All American Poker Network (AAPN), prossimo all’attivazione in Nevada, con la skin del Treasure Island. E’ il terzo competitor in New Jersey dietro a PartyPoker-Borgata e WSOP-Caesars.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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