Ian Tuason è un nome che in pochi conoscevano, fino a qualche giorno fa: adesso le cose rischiano di cambiare grazie ad un'idea che ha avuto, raccogliere soldi su Indiegogo per pagarsi il buy-in del Main Event WSOP e girare un documentario sul proprio torneo.
Essendo sia un giocatore amatoriale che un filmmaker con all'attivo alcuni cortometraggi si tratta per lui di un connubio ideale, ma la sua iniziativa non è sfuggita agli occhi di TwoPlusTwo, dove in queste ore si sta discutendo se la sua sia una buona oppure una pessima idea.
Come saprete, Indiegogo è una delle più note piattaforme di crowdfunding a livello internazionale, che consente quindi di finanziare progetti di natura imprenditoriale e non solo grazie alle donazioni degli utenti, che in cambio ricevono "qualcosa": nel caso specifico, una quota nel torneo del giocatore. C'è però un piccolo particolare: in base alle rigide regole di Caesars, filmare nelle sale del Main Event è severamente vietato.
Grazie ad un accordo commerciale infatti PokerNews ha l'esclusiva, il che significa che anche chi è accreditato come addetto stampa non può fare filmati, tranne in spazi riservati, dunque non nella sala dove si gioca. Il sospetto, insomma, è che Tuason abbia creato il tutto per trovare qualcuno che finanziasse il suo desiderio di giocare il Main Event WSOP, utilizzando l'idea del documentario "clandestino" come poco più di un pretesto.
Tra l'altro, su Indiegogo è possibile tenere il denaro per sé anche nel caso in cui non si raggiunga il proprio obiettivo, in questo caso pari a 10.800 dollari: finora il progetto di Tuason ha toccato i 6.088 dollari, ed ha ancora 19 giorni di tempo prima che la sua campagna sia conclusa.
Nelle condizioni, è specificato che qualora non dovesse raggiungere il denaro sufficiente per iscriversi al Main Event giocherebbe con quei soldi un altro torneo di poker, con i donatori che avrebbero sempre le quote come previsto ma in quel caso non ci sarebbe alcun documentario. Tuttavia, il problema maggiore per lui adesso è un altro.
Infatti, visto il vespaio che si è scatenato su TwoPlusTwo, adesso la faccenda è di pubblico dominio fra un numero sempre crescente di giocatori, tutt'altro che entusiasti all'idea che qualcuno si aggiri in sala con delle telecamere nascoste addosso. Alcuni lo hanno già segnalato all'organizzazione delle WSOP, che difficilmente chiuderà un occhio: anche nel momento in cui dovesse riuscire a raccogliere il denaro necessario, insomma, il suo viaggio al Rio potrebbe concludersi ancor prima di cominciare.