Poker liveLe World Series Of Poker proseguono la loro corsa verso l'estate fra successi conquistati e sfiorati, rimpianti che vengono scalzati da rinnovate speranze e naturalmente pensieri più o meno seri che una realtà variopinta come quella di Las Vegas non può non offrire.
In questi giorni, uno dei tornei che ha fatto maggiormente parlare di sé è il Millionaire Maker, sia per il pazzesco numero di partecipanti - gli iscritti sono stati 7.977, un field inferiore soltanto a quello del Main Event WSOP 2006 - sia per quanto accaduto ai vari protagonisti che sono scesi in campo nella speranza di ottenere un posto al tavolo finale, ma senza riuscirci.
Fra questi c'è Calvin Anderson, fenomeno nei tornei di No Limit Hold'em ma molto competitivo anche nelle varianti: lo statunitense sembra aver mancato di chiudere quei progetti di colore che gli avrebbero consentito di proseguire nel torneo, ma ben consapevole della natura degli MTT anziché recriminare sulla sfortuna decide di scherzarci sopra, e chissà che la pratica maturata non possa tornargli utile nei prossimi eventi.
Chi invece ha deciso di non parteciparvi è Gus Hansen, e l'anonima mano che gestisce il profilo di Twitter del falso "great dane" spiega perché: in fondo, nulla di più semplice...
Ma le WSOP per i professionisti non sono soltanto l'occasione per guadagnare fortuna e gloria, ma anche per confrontarsi con avversari piuttosto diversi da quelli con cui sono soliti battagliare abitualmente: ecco che allora Justin Bonomo a differenza di molti altri VIP i tornei dal buy-in basso sembra non volerseli perdere per nessuna ragione. A suo giudizio, ne vale decisamente la pena...
Nella mischia anche Mickey "mement_mori" Petersen, che da molti regular è sempre stato chiamato "nitmori" a causa della sua immagine estremamente chiusa nelle prime fasi dei tornei online: un nomignolo su cui è il primo a scherzare e che evidentemente a volte offre anche dei vantaggi.
Chiudiamo infine la nostra rassegna con alcuni dei tweet più divertenti da Las Vegas con Sorel Mizzi, che dopo aver vinto un'epica scommessa in Brasile si è presentato al Rio con le intenzioni più bellicose. Peccato che la sua determinazione non sembri altrettanto incisiva al bancone del bar, almeno a giudicare dal risultato della sua ultima ordinazione...
In effetti, in questo periodo a Sin City di tutto si sente il bisogno tranne che di una cioccolata calda: per fortuna che "Imper1um", da giocatore professionista, negli anni abbia imparato ad inghiottire ben di peggio.
