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Phil Hellmuth: l'obiettivo sono 24 braccialetti in carriera

Che Phil Hellmuth sia sempre stato un tipo ambizioso e sicuro di sé non è davvero una novità: per questo, anche se il traguardo che ha deciso di imporsi per i prossimi anni appare praticamente impossibile da raggiungere, lui deve pensarla in maniera molto diversa.

In una recente intervista rilasciata a PokerNews.com, infatti, lo statunitense ha dichiarato di voler vincere 24 braccialetti in carriera, ovvero di assicurarsene ancora undici negli anni a venire: "Oltre a quelli mi piacerebbe vincere il WPT Championship, l'unico torneo del World Poker Tour che credo sia più prestigioso di un braccialetto - spiega - è probabile che sia più facile per me vincere degli eventi di mixed games, sia perché nel No Limit Hold'em ci sono molti più giocatori sia perché in quegli eventi è possibile assicurarsi più edge".

Ma le World Series Of Poker di quest'anno sono per lui speciali anche per un altro motivo: il suo successo nel Main Event WSOP avvenne infatti nel 1989, quando non aveva neppure 25 anni, e proprio quest'estate compirà 50 anni, un traguardo simbolico che lo spinge a guardare al passato.

Phil Hellmuth, nonostante i molti successi, guarda ancora avanti (photo courtesy bluff.com)

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"Il poker è cambiato completamente, ed io probabilmente all'epoca ero un ragazzo piuttosto immaturo, ma con un atteggiamento positivo e convinto di poter raggiungere risultati importanti. Non ho mai giocato più di 200 giorni l'anno, questo fa sì che quando arrivano le WSOP abbia sempre voglia di giocare, e spiega anche perché in questi anni sia riuscito a non bruciarmi".

Ripensando a quel successo ricorda l'abbraccio con il padre al termine dell'heads-up contro Johnny Chan, un ricordo indelebile per qualcuno che ha deciso di mettere la famiglia al primo posto, tanto da regalare ai parenti la maggior parte dei braccialetti vinti: "I miei genitori ne hanno uno ciascuno, e lo stesso vale per le mie tre sorelle, per mia moglie ed i figli - rivela - per me ho tenuto solamente il primo ed il dodicesimo".

Nonostante non sia più il ragazzo prodigio di un tempo, Hellmuth appare molto orgoglioso di essere ancora un professionista, consapevole del fatto che pochissimi professionisti siano stati capaci di superare la prova del tempo: "Sono molto felice e riconoscente per il fatto di essere ancora nel giro, visto che non c'è nulla di garantito per nessuno. In quanti sono ancora in giro dal 1989, o anche solamente dal 2004?".

La risposta è semplice: pochi, pochissimi, ma lui è certamente fra questi.

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