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Il gioco pre-flop nei tornei di Pot-Limit Hold'em

I giocatori abituati al No Limit Hold'em devono modificare il loro gioco se vogliono avere successo anche nei tornei di Pot-Limit Hold‘em. Forse il concetto piu' importante da considerare e' l'importanza di essere il secondo giocatore a rilanciare prima del flop, invece che il primo. Questo approccio al gioco è dovuto alla struttura particolare delle puntate nel pot limit.

Se sei il primo giocatore ad andare all-in pre-flop in un torneo No Limit hai un grosso vantaggio sui tuoi avversari perchè, secondo il "Gap Concept" di David Sklansky, hai bisogno di una mano molto più forte per chiamare un rilancio rispetto a quella di cui hai bisogno per fare un rilancio. I giocatori di No Limit con una certa esperienza useranno questo a loro vantaggio nelle fasi avanzate di un torneo, per rubare dei piatti e rimanere più a lungo in gara.

Nei tornei Pot-Limit non puoi fare questa giocata perchè non puoi puntare più del valore del piatto in una sola volta, quindi, a meno che tu non sia corto, non potrai mettere tutte le tue chips nel piatto. In questa situazione il vantaggio è per il secondo giocatore che rilancia, perchè il raise è spesso sufficientemente grande da fare passare tutte le mani tranne quelle migliori.

Di conseguenza, quando rilanci prima del flop in un torneo Pot Limit Hold'em devi essere preparato ad un possible re-raise che ti costringe a puntare tutte le tue chips. Ogni volta che rilanci devi essere pronto ad andare fino in fondo. Se non te la senti, allora non dovresti fare il rilancio iniziale.

Ecco un esempio di come sia difficile essere il primo a rilanciare in un torneo Pot Limit Hold'em. Mettiamo che hai 13.000 chips, con i bui a 500/1.000 e che ti ritrovi con A-Q in mano da under the gun. Se stessi giocando No Limit potresti mettere tutte le tue chips nel piatto e molto probabilmente vinceresti i bui e le ante. Nel Pot Limit il massimo che puoi puntare in questa situazione è 3.500, il che ti fa rischiare di subire un contro-rilancio. Se un giocatore dopo di te punta 12.000, ti trovi in una situazione molto difficile con una mano che potrebbe essere facilmente dominata. Anche se il tuo avversario potrebbe avere una mano debole come K-Q, la decisione più sensata sarebbe quella di passare e aspettare un'occasione migliore.

Ecco un altro esempio che ti fa capire la forza di essere il secondo a rilanciare nel Pot-Limit. C'erano tre giocatori rimasti nell'evento da $1.500 di Pot Limit Hold'em durante le World Series of Poker 2006. Eric "rizen" Lynch ha rilanciato per tre dal bottone e io avevo A-Q sulla posizione di big blind. Di solito il buio viene considerato una brutta posizione, però nel Pot Limit Hold'em essere in early position può essere un vantaggio rispetto ai giocatori seduti dopo di te.

In questo caso, il rilancio di Eric mi ha permesso di piazzare un grosso re-raise, e se lui avesse rilanciato di nuovo lo avrei seguito. Ha deciso di chiamare. Sapevo che due volte su tre non avrebbe centrato nulla al flop quindi ho deciso che avrei puntato comunque lì, appunto perché due volte su tre lui avrebbe foldato la sua mano. A questo dobbiamo aggiungere le mie probabilità di trovare un asso o una donna al flop. Sentivo che andare all-in era la giusta decisione qualunque fosse stato il flop.

Il vantaggio di essere il secondo giocatore a rilanciare rispetto al primo ha un effetto maggiore nel caso di giocatori con poche chips. Se giochi a No Limit e hai un piccolo stack, allora dovrai solo aspettare la prima buona occasione per andare all in, per prendere i bui e le ante e rimanere in gioco. Questa mossa nel pot limit è possible solo in una situazione molto specifica. Devi aspettare che un avversario rilanci e devi essere sicuro che sia capace di passare la sua mano dopo aver subito un contro rilancio/all-in. Se il tuo stack è sotto gli otto o nove big blinds non serve più cercare queste opportunità per contro rilanciare, ma devi iniziare a rilanciare per primo con una mano con la quale puoi andare fino in fondo.

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Come puoi vedere la struttura delle puntate nei tornei di Pot Limit Hold'em rischia di mettere in difficoltà il primo giocatore che rilancia. Devi essere conscio di questa differenza rispetto ai tornei di No Limit Hold'em se vuoi avere successo in questa variante, e devi essere capace di adattare il tuo stile di gioco.

25-6-2009

Rafe Furst

Questo articolo è tratto da FULL TILT POKER

 

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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