Finalmente, dopo mesi di duro lavoro, mesi di editing e di postproduzione, il libro di Gus Hansen "Every Hand Revealed" è finalmente stato pubblicato ed è già possibile trovarlo sui maggiori e-bookstores.
"Per darvi un'idea del mio stile e della struttura del libro ho riportato un estratto dall'introduzione e una delle 329 mani in cui sono stato coinvolto durante il mio viaggio verso la vittoria all' Aussie Millions 2007.
Dall'introduzione:
Questo libro vi darà l'opportunità di guardare alle mani dalla mia prospettiva e di venire quindi a conoscenza dei concetti e principi di base che stanno dietro alla mia filosofia pokeristica. Ciò che scoprirai è che il mio tipo di poker richiede di attaccare costantemente gli avversari, accumulare costantemente chips, tenere costantemente un occhio su pot odds e percentuali di vittoria e cambiare costantemente marcia quando blinds ed ante salgono.
E' il primo libro di poker che ti fa entrare dietro le quinte, mostrandoti cosa realmente avevo e come ho giocato durante l'Aussie Millions 2007. Tutte le mani che ho giocato sono a carte scoperte ed ogni decisione che ho preso è spiegata fin dalla scelta del titolo.
La 'rivelazione' è stata possibile grazie al piccolo registratore vocale che porto sempre con me ai tornei. Dopo ogni mano facevo due passi indietro e registravo l'azione appena svolta. Oltre alle mani, naturalmente, prendo anche nota dei miei avversari, se lui/lei ha mostrato segnali, comportamenti ricorrenti, tells ecc. Informazioni che poi spero mi tornino utili la prossima volta che li incontro.
"Every hand revealed" è una visita nel mio mondo. E' la storia del pazzo saliscendi durato 5 giorni, dalla prima mano 5 7 all'ultima a a . E' una storia di mosse, grandi laydown, bad beats, scoppi e moltissimi stealing. Di pazienza, pressione ed aggressione. Di bluffs, letture e tells.
Dal Capitolo 1 - Mano 38
MANO CRUCIALE 3 - LETTURA ERRATA – TOP PAIR FOLDATA
Blinds: 400/800/100, Posizione mia: 2 prima del bottone, Mano: j 3 , stack: 73,400
Nuovo livello, stessa tattica. O no?
Faccio 2, 500 da due prima del bottone. Il BB ci pensa un pò, poi decide di fare call. Sembrava che avesse pensato al reraise, piuttosto che al fold e il mio istinto mi dice che probabilmente il mio J3 non è la mano migliore...
Al flop scendono: j 8 6
Top pair, kicker ridicolo - ma pur sempre top pair!
Pensavo facesse check invece esce puntando 6,000. A che pro? Non accade spesso di dover fronteggiare una sostanziale lead-out bet quando sono io il raiser iniziale, per cui voglio impiegare tutto il tempo necessario a prendere la giusta decisione...
Il mio avversario aveva altre 14,000 davanti e ciò significava che la mia massima perdita da questo momento sarebbe stata 20,000 e la massima vincita 26,000.
Opzioni:
* Fold: sembra insolito, una volta tanto che ho floppato top pair
* Call: mettere 6,000 e attendere la prossima mossa
* Raise: mettere 20,000 nel mezzo e sperare che la mia J3 stia davanti
Tre soluzioni estremamente diverse, e la mia decisione deve basarsi esclusivamente sulla lettura della situazione.
Lettura:
* Sembrava tentato di reraisare preflop – non un buon segno.
* Esce puntando 6,000 che è una parte consistente del suo stack – non un buon segno
* Sembrava alquanto sicuro di sè – non un buon segno
Ricordo tre volte, nella mia carriera in cui ho raisato preflop, ho floppato top pair e ho foldato di fronte ad una singola puntata! Sarebbe stata questa la quarta?
Le uniche mani che mi parevano avere un senso erano AJ, QQ e mani di simile forza. Più lo guardavo e più mi appariva sicuro di sè. Alla fine non ho visto soluzioni migliori di buttare le mie carte nel mucchio. Ho foldato.
Per la mia natura sempre curiosa, ho mostrato il mio J, poichè ero certo che mi avrebbe mostrato le sue se mi avesse bluffato. Nessun problema - lo ha fatto! Ha girato i suoi due dieci, a testimoniare la sua vittoria, o forse dovrei dire - il mio ridicolo fold...
Dove ho sbagliato? La mia lettura iniziale sulla sua mezza intenzione di fare reraise preflop era corretta - reraisare preflop con TT sarebbe normale.
La mia lettura sulla sicurezza che ostentava era altrettanto corretta – credo che il mio prender tempo abbia via via convinto sempre più il mio avversario che i suoi TT fossero davvero la mano migliore .
La mia lettura sulla sua uscita al flop è stata errata. – L'ho presa come un segnale di forza, quando era in realtà un tentativo di portarsi via il piatto qualora io non avessi legato al flop.
Ho preso quella decisione basandomi sui dati che avevo a disposizione al momento. Certo sono giunto alla conclusione sbagliata, ma può succedere quando stai dieci o più ore seduto ad un tavolo da poker. Magari ci penserò due volte, la prossima volta, a foldare dopo aver floppato top pair.
Thanks to: Gus Hansen