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Controllo del Tilt

Due anni fa ho scritto nel mio articolo “On Cavemen and Poker Players” dell’importanza di imparare come controllare le emozioni al tavolo da poker. Da allora ho avuto modo di rivedere ulteriormente ogni aspetto di questo argomento, specialmente il concetto del tilt. Per cominciare, lasciatemi dire un’ovvietà: i tilt capitano a chiunque. Infatti si può dire che il tilt è una delle parole – e concetti – più temuti nell’ambito del poker. Dunque… cosa provoca il tilt? Bene, è un concetto differente da persona a persona. Per alcuni è una brutta serie di carte o un continuo essere sfortunati quando i vostri avversari centrano i loro miracolosi 2 o 3 out al river. Per altri invece è semplicemente giocare miseramente per un periodo di tempo esteso.

Ad ogni modo, non importa quale sia la causa, rimane il fatto che una volta che la maggior parte dei giocatori è andata in tilt, tutte le puntate se ne vanno e il loro gioco ne soffre. Finiscono per giocare le carte sbagliate nelle situazioni sbagliate o nei momenti sbagliati e perdono moltissime chips. Per alcuni giocatori questo può essere l’inizio di un circolo vizioso che si nutre di se stesso e alla fine distrugge la loro sicurezza insieme ai loro bankroll.

Conoscere cosa causa il tilt è una cosa, ma la domanda più importante è: che cos’è il tilt? Personalmente, credo sia una reazione chimica che ha luogo nel vostro cervello. E’ simile alla primitiva emozione di essere in pericolo, codificata nel nostro DNA così come se noi fossimo prede nella foresta così come molte migliaia di anni fa. Ma invece di essere inseguiti da alcuni pericolosi animali, siamo cacciati da altri giocatori che vogliono farci fuori con un’altra bad beat.

L’effetto di questa emozione primitiva è enorme – la vostra intera chimica cambia e vi ritrovate in uno stato d’animo che cambierà completamente il modo in cui giocate. La chiave per evitare che questo accada e andare in tilt risiede nell’abilità si separarvi da quell’emozione. Piuttosto che giocare basandovi su quell’istinto primitivo, dovreste continuare a giocare un poker intelligente e riflessivo, senza preoccuparvi dei vostri risultati nel breve periodo.

Per raggiungere questo risultato, dovete allenarvi nel credere che vincere e perdere al tavolo da poker, almeno in un breve lasso di tempo, ha lo stesso significato. Questo potrebbe sembrare paradossale a prima vista, perché lo scopo del gioco è sempre di vincere. Ma dovete accettare il fatto che non potete vincere ogni mano e che perdere fa parte del gioco.

Prestate attenzione a come approcciate una situazione di coin flip. Se state vincendo nel momento in cui affrontate un coin flip, sarete più dubbiosi perché non volete rischiare di perdere ciò che avete vinto finora (e se possibile anche di più). Se, d’altro canto, vi si presenta la stessa situazione quando state perdendo, ecco che probabilmente sarete più disponibili nell’assumervi il rischio e cercare il coin flip perché volete riprendervi i vostri soldi. Allo stesso modo, credo che entrambi i casi siano dannosi per il vostro gioco perché nelle due situazioni, siete più preoccupati del risultato nel breve periodo piuttosto che giocare un poker solido durante il lungo periodo, che è tutto ciò che vuol dire essere un giocatore vincente. Quando diverrete indifferenti al fatto di vincere o perdere nel breve periodo, non vi dovrete preoccupare di andare in tilt perchè vi starete concentrando semplicemente nel giocare un buon poker. E’ tutto ciò che conta alla fine della giornata. Come giocatori di poker non possiamo fare altro che giocare il nostro miglior poker e lasciare che le carte cadano come possono. Quando adotterete questo atteggiamento i vostri risultati nel lungo periodo andranno meglio, senza preoccuparvi della varianza che affrontate nel breve periodo.

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Ben Roberts

L'articolo è stato tratto da FULL TILT

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