Sono stato al suo funerale l’altro giorno ed eravamo davvero moltissimi, a testimonianza di quanti amici avesse. Sono arrivato presto ma non ho trovato comunque dove sedermi, c’era gente ovunque. Il figlio di Chip ha tenuto un discorso ed è stato incredibile. Solo a guardarne la sua maturità ed il suo portamento, si capisce che Chip gli ha insegnato bene.
Sinceramente sono stato felice di notare che il funerale, pur partecipandovi un grande numero di giocatori di poker, non era affatto basato sul Chip professionista. Nonostante il fatto che senza ombra di dubbio Chip è stato il miglior giocatore di poker che sia mai vissuto, dalle foto e ascoltando i discorsi della sua famiglia ti rendi conto che probabilmente è stato addirittura meglio come padre che come giocatore.
Non so se esista il concetto di “un buon funerale”, ma se c’è, di sicuro il suo merita di essere giudicato come tale. Di nuovo, non c’è stato molto da dire sul Chip giocatore ma molto su Chip come padre di famiglia e uomo di fede. Non ho mai avuto modo di parlare con Chip di Dio e delle sue credenze e lui non è mai stato un tipo invadente. Anche se basandomi sul suo atteggiamento al tavolo e fuori, ho sempre avuto l’impressione che fosse un cristiano. Non ha davvero mai avuto una brutta parola verso qualcuno, anche se magari qualche persona l’avrebbe anche meritata. Credo che lui molto semplicemente tentasse di concentrarsi su ciò che di buono c’era nelle persone, più che sugli errori che queste avevano commesso. Probabilmente è l’uomo che giudicava meno che abbia mai incontrato.
Dato che Chip era cattolico c’era ovviamente un prete che ha letto le Scritture, che ha parlato del Paradiso, etc. In qualche modo è stata un’ambientazione unica, anche se non tutti quelli presenti erano credenti, ma non ha dato l’impressione di essere una cosa prettamente “cattolica”. Un funerale non ruota intorno ai partecipanti e alle loro credenze, piuttosto è una riflessione sull’essere umano e la sua famiglia.
Alcuni dei più cari amici di Chip sono intervenuti, fra cui il più caro Doyle Brunson che ha iniziato il discorso dicendo che ragionevolmente aveva sempre immaginato che fosse Chip a dover parlare al suo funerale e non viceversa. Tutti coloro che hanno parlato, inclusi Bobby Baldwin e David Chesnott, hanno raccontato storie memorabili su Chip, un mix tra humor ed emozioni che hanno fatto venire le lacrime agli occhi alla maggior parte dei presenti.
Alla fine della cerimonia hanno presentato un video musicale con delle foto che la famiglia aveva messo insieme… delle stupende foto di lui e della sua famiglia e di quanto fosse felice con loro.
Dopo che la cerimonia è terminate, la maggior parte della gente si è diretta al TPC Summerlin per un rinfresco, dove ci sono stati altri racconti sulla vita di Chip. Al termine della giornata si è finito col discutere anche di partite di golf, sono state fatte scommesse e credo che questo fosse anche ciò che Chip avrebbe voluto. Non ce lo vedo come il tipo di persona che volesse che tutti noi stessimo lì a compiangerlo. Non è mai stato alla ricerca di attenzioni o di gloria quando era fra noi e credo che volesse che continuassimo così.
Il mondo del poker andrà avanti ma non sarà mai più lo stesso. Chip era una personalità sui generis al tavolo. E’ probabilmente la persona più socialmente intelligente che abbia mai incontrato. Aveva perfettamente compreso cosa vuol dire essere un professionista e il suo ruolo non solo di giocatore ma anche come “ospite”.
Cosa lo ha reso così speciale? Adoro ciò che uno degli speakers ha detto. Quando costui gli ha chiesto perchè giocasse con i migliori al mondo, Chip ha risposto: "Quando sono nel loro gioco migliore sono tutti giocatori fantastici, alcuni probabilmente sono meglio di me e del mio gioco migliore, ma la cosa è che il mio gioco peggiore non è molto diverso dal mio gioco migliore". Pensateci per un momento. Ci sono molte informazioni importanti in queste parole. Il tuo livello è quello dei tuoi giorni peggiori e nessuno lo aveva capito e lo aveva eseguito meglio di Chip.
Userei la parola “elegante” per descrivere i momenti in cui giocavo a poker con Chip. Era tutto naturale. Non ha mai avuto up and down come uno yo-yo, raramente lo vedevi perdere tutti i suoi soldi nella speranza che le carte lo salvassero. Ogni mossa che faceva sembrava avere un senso. Era un genio sociale, come ho scritto prima, che tradotto vuol dire che non solo sapeva comprendere le persone, ma sapeva anche cosa queste pensavano di lui. Sono certo mi abbia bluffato milioni di volte che neanche mi immagino.
Abbiamo avuto una discussione strana una volta mentre giocavamo a poker – su una giocata in cui io non lo chiamai al river e lui nemmeno. Poi in una mano a 2-7 single draw con un cap a 100.000$ ho raisato con 2-3-4-5-8 che è assolutamente una monster hand. Lui ha puntato il massimo ed io ho deciso di chiamare. Lui ha mostrato 2-3-4-5-7 e mi ha detto: “Non c’è da sorprendersi che quella volta non ci siamo chiamati”.
Mi è sempre piaciuto Chip e ho imparato molto da lui. Giocare con lui è stato un privilegio e mi sento fortunato di aver avuto questa possibilità.
Avrei altre cose da condividere nel blog ma niente di così importante che non possa essere rimandato.
Thanks to: FULLCONTACTPOKER