Quella che stiamo per raccontarvi è una mano semplicemente incredibile, una di quelle mani che riescono da sole a riconciliarvi col gioco del Texas Hold’em qualora qualcuno ne sentisse il bisogno, e che mostrano ancora una volta – ammesso che serva davvero – come anche ai più alti livelli vi siano campioni capaci di annichilire tutti gli altri.Tutto ha avuto luogo nel tempio del cash game high stakes per antonomasia, quella Full Tilt Poker che certo non rimpiange tutto il denaro che investe sui propri campioni, se questi sono poi i ritorni in visibilità.
Per una volta l’azione ha luogo al No Limit Hold’em, livello 500$/1000$, dove siedono Tom “kingsofcards” Marchese, Patrik Antonius e David “POKERBLUFFS” Eldar.
Marchese è il primo a parlare, e aggredisce open-raisando a 2,400$, Antonius per tutta risposta rilancia fino a 8,200$, “POKERBLUFFS” folda mentre “kingsofcards” chiama.
Il flop è j 4 6 , Antonius è fuori posizione ed esce puntando 12,000$, circa i due terzi del piatto, e Marchese chiama.
Il turn è un 2 sul quale Antonius decide di fare check. “kingsofcards” sceglie quindi di aggredire puntando 28,200$, ma per tutta risposta Patrik dice che ne servono molti di più, fino a 126,000$ per continuare a giocare. A questo punto Tom Marchese riflette sul da farsi e chiede tempo, salvo poi decidere di chiamare.
Il river porta con sé un j che accoppia il board ed induce Antonius a checkare, ma Tom Marchese fa sul serio, e dopo aver chiesto ancora una volta il tempo manda tutti i suoi resti, che ammontano a 213,177$. Stavolta è il turno di Patrik riflettere. Il finlandese si immerge nei suoi pensieri, ha dietro a sé 101,312$ ed il piatto è lievitato fino a 395,000$, con quali carte dopo questa azione avreste pensato di chiamare risultando vincenti?
A Patrik bastano pochi secondi per decidere, chiama e mostra k 10 per un progetto di colore mancato ed un king high come punto!
Incredibilmente, Marchese mostra 8 5 , per un bluff totale che avrebbe potuto ingannare molti ma evidentemente non Antonius, che non a caso dall’inizio dell’anno risulta essere il giocatore più vincente in assoluto con ben 4 milioni e 706,000$ al suo attivo.
Dopo una giocata simile, che è soltanto una delle innumerevoli mani che lo vedono ogni giorno protagonista, non fatichiamo a capire il perché di certi guadagni mostruosi, né ci sentiamo di mettere in dubbio chi racconta che Patrik sia talmente concentrato mentre gioca una mano da non sentire nessuno che gli rivolga eventualmente la parola quando è al tavolo.
Per Tom Marchese una cocente delusione e la beffa di una legge a cui sembra difficile sfuggire: scontrarsi deliberatamente contro i re delle carte, oltre che far male al portafoglio può far uscire malconcio anche il proprio ego.