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November Nine 2009: Antoine Saout, il francese che non ti aspetti

Antoine SaoutCi sono sette americani, un inglese, un francese e oltre 8 milioni di dollari per l’ultimo che rimane in piedi. Chi non vorrebbe ritrovarsi protagonista di una barzelletta del genere?

E’ quello che è capitato ad Antoine Saout, 25enne francese che si è trovato proiettato nel tavolo finale più importante al mondo e che fra pochissimo conoscerà il suo destino. Che comunque vada, sarà invidiabile.

Nonostante questo, il suo avvicinamento al tavolo finale del Main Event WSOP 2009 - che comincerà sabato e incoronerà il campione domenica al termine dell heads up decisivo – è stato particolarmente sotto traccia.

Snobbato dai quotisti che lo danno come uno dei principali indiziati ad abbandonare ben presto il tavolo, Saout si presenterà con il penultimo stack in gara, ma con l’entusiasmo di chi non ha nulla da perdere e la sponsorizzazione di Everest Poker, la room dove si è guadagnato la qualificazione al Main Event.

“E’ perfino meglio che nessuno stia parlando di me – ha dichiarato in una recente intervista – al momento non sento alcuna pressione, ma può darsi che arrivi nel momento in cui mi troverò al tavolo finale”.
Nonostante questo, Saout nel corso di questi mesi si è misurato con i più importanti tornei live, finendo al pari del compagno d’avventura James Akenhead, altro "November Nine" come lui giunto al tavolo finale del Main Event WSOPE: “Grazie alla sponsorizzazione ho avuto l’opportunità di giocare molti tornei. Questo mi ha aiutato ad avere più fiducia in me stesso e nel mio gioco, oltre ad accumulare esperienza. Adesso mi sento pronto per i tornei più importanti”.

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Saout al tavolo con Ivey

Saout nell’avvicinamento verso il tavolo finale ha già avuto modo di giocare a lungo con Ivey, ma il tempo avuto a disposizione gli è servito anche per osservare quello degli altri, prossimi avversari: “Sì, l’ho seguito un po’ in televisione, ma non so quanto possa essere indicativo. In tre mesi anche loro avranno avuto modo di cambiare il proprio gioco, così come io il mio. Inoltre sono certo che il tavolo finale sarà circondato da un’atmosfera particolare, questo renderà il gioco differente."

Come tutti, inoltre, anche Saout si affida a un numero selezionato di amici per commentare le sue giocate nei tornei: “E’sempre positivo ascoltare altri punti di vista, imparo molto da tutti i tornei a cui ho partecipato, e certamente anche dagli errori che ho commesso”.
Con uno degli stack più corti, Antoine dovrà dare battaglia e sperare nella fortuna, per non essere relegato in una delle posizioni di rincalzo, ammesso che si possa chiamare così andarsene con oltre un milione di dollari in tasca dopo aver speso appena 50$ attraverso un satellite.

Ma la parte più bella della storia, il finale, è ancora tutto da scrivere: “Tutto può accadere, anche se la strada per la vittoria è ancora lunga”.
E certo, una volta che si è lì, l’idea di tirarsi indietro non ha mai sfiorato nessuno: almeno in questo, siamo certi che anche Antoine Saout non farà eccezione.

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