E' uno dei giocatori più forti dell'online, tanto da essere attualmente al terzo posto della classifica di Online Player Of the Year, ma forse tutto questo può non bastare. Shaun Deeb getta la spugna, si ritira dai tornei di poker fino a data da destinarsi.
Queste le sue testuali parole al riguardo, che hanno ovviamente scosso la community del poker online, incredula di fronte a una decisione tanto clamorosa: "Mi sento ormai esaurito. Sono arrivato ad odiare i tornei di Texas Hold'em, ne ho abbastanza. Per il resto dell'anno non giocherò più, il poker è stato bello per un po', ma detesto ciò che sono diventato ora".
Nonostante sia ancora in lizza per vincere la classifica di OPOY quindi Deeb rinuncia, e non certo perché demoralizzato dai risultati. Evidentemente, la vita del professional poker player non è facile da gestire, anche quando vincente. Se la vita del giocatore può apparire sicuramente molto migliore di tante altre professionalmente e non solo, sicuramente per chi gioca ogni giorno oltre dieci ore di tornei per un lungo, lunghissimo periodo l'esistenza rischia di essere confinata nella cornice di uno schermo.
Forse troppo, per ragazzi giovani che possono legittimamente aspirare a fare anche qualcosa di più banale ma che solitamente non hanno la possibilità di vivere. Paradossalmente Shaun Deeb ha partecipato anche all'EPT di Vilamoura, in virtù di satelliti che lo vedevano già qualificato, ma ha ribadito la sua intenzione di salutare i tornei, fonte evidentemente di troppa frustrazione per lui. Vedremo se la sua autocensura proseguirà a lungo o se sarà capace di tornare dopo un periodo di disintossicazione che giudicherà sufficiente.
Di certo, Shaun ci ha tenuto a specificare che questo rigetto non riguardasse il poker in generale ma esclusivamente i tornei a cui tanto si era dedicato fino ad oggi. Di conseguenza, visto che difficilmente un giocatore simile può fare a meno del poker giocato per troppo tempo, non è da escludere che sia possibile ritrovare Deeb a qualche tavolo cash, scoprendo quindi un nuovo modo di vivere la sua professione. La sensazione è che un giocatore dal talento tanto spiccato difficilmente possa mollare definitivamente la propria specialità, ma certo se succedesse sarebbe clamoroso. Oppure - e crediamo sia più probabile - dopo una pausa tornerà a vincere quanto e più di prima. Perché i campioni sono fatti così: nati per farci rabbia.