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Franco Spitale: al PSPC il grande spavento, adesso la beneficenza

Di storie curiose di poker questo portale ne ha raccontate davvero tantissime ma quella di cui vi parliamo in questo pezzo è davvero incredibile e, se vogliamo, intrisa di bellezza.

Franco Spitale e le Bahamas, la capitale del Poker caraibico

Dobbiamo tornare nel 2019, quando Franco Spitale, pokerista professionista di Buenos Aires, Argentina, decide di partecipare ad un satellite per il prestigioso Pokerstars Players Championship, che allora si prendeva i galloni del torneo più interessante di quel periodo e che, per la cronaca, fu vinto da Ramon Colillas.

In molti saprete che il costo di iscrizione per partecipare a quel torneo, è pari a $25.000 e il sudamericano riuscì a qualificarsi in modo piuttosto curioso, portando al traguardo la metà di un Grande Buio.

Un paio di giorni dopo, Spitale si sedette dunque all'evento dal più grosso Buy In della sua carriera, ma qualcosa sembrava non andare bene a livello fisico.

Dovete sapere che Spitale soffre di un difetto polmonare che lo ha costretto spesso a dover fare attenzione durante la sua esistenza, ma al Day 1 del PSPC, la sua condizione di salute stava lanciando segnali non proprio incoraggianti, visto che per tutta la giornata di ingresso, peraltro portata a termine da Spitale, il petto diventava ora dopo ora sempre più dolorante.

Al Day 2 il dolore lancinante

Allo start del Day 2 il dolore cominciava ad essere lancinante, ma, sapendo che la sua condizione era cronica, l'argentino è andato avanti, preoccupandosi il giusto e sapendo che quel dolore sarebbe passato, come è successo in altre occasioni.

"Non riuscivo a respirare, avevo un bruciore al petto", racconta. "Ma sono andato a giocare lo stesso. Volevo vendere cara la pelle. prima di rinunciare alle mie fiches".

Incapace di concentrarsi sul suo gioco, ma determinato a continuare, Spitale è stato eliminato a pochi passi dallo scoppio della bolla.

Al suo ritorno nella nativa Argentina, si è recato immediatamente in ospedale e in chirurgia. I medici gli hanno diagnosticato, e poi rimediato definitivamente, un polmone collassato.

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Spitale ora ha la parte superiore del polmone cucita, funzionante e correttamente al suo posto, assicurandolo che non ci sarebbero stati più crolli indesiderati.

Ora Spitale gioca a calcio, padel e poker, ovviamente. Sta combattendo come nuovo.

Lo spavento e la beneficenza

Il fatto che Spitale sia sopravvissuto a questo spavento e sia tornato in buona salute, si è tradotto in un vantaggio per molte altre persone, al di là di quelle che gli vogliono ben per motivi familiari e gli amici più stretti.

Spitale non è uno di quei giocatori di poker ossessionati solo dall'idea di far crescere il bankroll personale più che possono.

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Ha altre motivazioni più caritatevoli per rimanere al top del suo gioco.

Insieme a quattro amici, tra cui la streamer di poker Pamela "Pamsi" Balzano, Spitale è il fondatore e amministratore di un ente di beneficenza chiamato Pone tu Ficha, che sta facendo un lavoro straordinario con le famiglie a basso reddito in Argentina.

Pone tu Ficha, che si traduce approssimativamente come "inserisci la tua chip", invita i giocatori di poker, tra gli altri, a posizionare le loro fiches dove possono essere più utili: in particolare nelle mense per i poveri e nelle case per bambini vicino a dove vive Spitale, a Mar del Plata, e Buenos Aires, vicino alle case dei suoi collaboratori.

"Siamo specializzati nell'aiutare i giovani a soddisfare le necessità, ma non si tratta solo di un regalo, di un giocattolo o di qualche vestito", afferma. "La cosa principale che ci muove è l'educazione, qualcosa che può aiutare in modo profondo. A volte potrebbero aver bisogno di qualcuno con cui parlare. A volte potrebbero aver bisogno di qualcuno con cui condividere le cose".

Le origini che aiutano a capire meglio

"Ci sono un sacco di giocatori di poker che, quando vincono tanti soldi, dicono: 'Ehi, voglio farne parte anch'io. Prendi questo'", dice Spitale. "La mia famiglia, quando eravamo giovani, era molto povera. Quando vivi quella realtà, la prima volta che hai la possibilità di dare un aiuto, scatti in piedi".

E continua: "A casa mia le cose erano difficili. Non avevamo una cena adeguata ogni sera. Quindi so di cosa si tratta. So che mia madre ha fatto del suo meglio per stare con noi e per darci tutto ciò di cui avevamo bisogno, [ma] con il mio primo stipendio, sono andato a comprarmi un pallone da calcio, perché ne ho sempre voluto uno ma non l'ho mai avuto. Sembra assurdo, ma so com'è."

"Ho scoperto il poker, cosa che mi ha cambiato la vita, fin dall'inizio. All'improvviso sono passato da una realtà all'altra. È stato scioccante. Tutto ciò che ho sempre sognato di avere, potevo averlo. Quindi ho avuto una sensazione che volevo condividere. Ho sentito l'empatia.

"Sono così grato alla vita di fare questo per vivere. Amo il poker. Mi ha fatto crescere molto. E voglio condividerlo il più possibile, avere il maggior impatto possibile".

Foto in homepage: Franco Spitale Courtesy PokerStars e Eloy Cabacas

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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