Tra i giocatori che hanno vinto maggiormente nello sconfinato mondo online del poker, non vi sarà sfuggito il nome di Jon "Apestyles" Van Fleet, che ha messo a segno in carriera vincite per oltre 23 milioni di dollari.
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WPT Ambassador
Van Fleet ha recentemente firmato un contratto che lo lega con WPT Global in veste di Ambassador e, sapendo quanto il marchio sia attento alle dinamiche di divulgazione del gioco e del proprio brand, capirete già di che tipo di statura del personaggio stiamo parlando.
Jon Van Fleet, che si è fatto largo nel mondo online con il suo nick storico "Apestyles", è diventato un giocatore professionista una ventina di anni fa e oggi, a parte continuare a giocare, è uno dei poker coach più ricercati sulla faccia della terra.
Il suo successo è derivato anche dalla collaborazione ai tre volumi di una delle bibbie dell'editoria pokeristica, Winning Poker Tournaments One Hand at a Time, scritto insieme a Jon “PearlJammer” Turner ed Eric “Rizen” Lynch.
Poker.org, nella persona di Craig Tapscott, che ringraziamo, lo ha intervistato nei giorni scorsi.
Routine prestabilita? Nessuna
Non esiste, secondo "Apestyles", una routine che ti prepari al meglio prima di una sessione di cash game, o di un torneo di poker. L'unica accortezza che si concede, è quella di preparare una strategia all'inizio di un eventuale Day 2, se ha informazioni su uno dei giocatori che ha al tavolo. Ma per il resto la sua priorità è quella di visualizzare bene se stesso per sviluppare sempre il suo A-Game in relazione alla quantità di chips che ha a disposizione.
All'inizio della sua carriera, "Apestyles" ha ricevuto tanti consigli che avrebbe voluto ignorare fin da subito, ma il più stupido è quello che provò a dargli "Scuba" Steve, che gli disse di non buttare mai un asso pre-flop, perché era la carta più alta del mazzo.
Sono ovviamente consigli che, quando inizi, ascolti, ma un giocatore capisce quasi subito che non potrà essere così.
L'errore più stupido della mia vita
Alla domanda sulle cose più stupide fatte durante la sua vita di giocatore, "Apestyles" ha detto di essere stato per lunghi anni un gran fish al tavolo live, leggendo male, facendo chiamate sbagliate, parlando troppo.
"Per esempio, una volta che stavo bluffando al river, avevo intenzione di bluffare per cinque milioni, invece ho detto "5.000". Ero super infastidito perché hanno stabilito che il mio bluff al river dovesse essere una min-bet di 500k. Si è scoperto che il mio avversari aveva il second nuts e ha solo chiamato, ma non c'era alcuna possibilità che foldasse alla puntata di cinque milioni. Alla fine sono arrivato terzo in quell'evento e probabilmente sarei uscito molto prima senza l'errore".
Apestyles e le sue mani memorabili
Poker.org lo incalza con alcune domande sempre interessanti, come quella delle sue mani più memorabili.
"Gioco da 20 anni. Ho un sacco di mani che mi sono rimaste impresse nel bene e nel male. Una che salta all'occhio come memorabile è stata quando ero immerso in un main event da $5k in diretta streaming; il primo posto era di $1.000.000, e ho fatto un rilancio al river in bluff completo in un 3Bettato, solo perché avevo un blocker di colore. Anche il giocatore che ho bluffato era in streaming e, dopo il bluff, è andato in tilt leggendario dopo essere stato eliminato. Poi lo incontrai di persona ed è stato super gentile".
"Se dovessi dare un consiglio, direi che il gioco è brutale e devi essere preparato a subire grandi downswing. Cerca di non farti consumare da loro. Concentrati sul processo per migliorare nel poker e goderti l'aspetto enigmatico del gioco".