In una delle pagine più divertenti e godibili delle partite di poker private tra miliardari che si giocavano nel centro più agognato del cinema internazionale, Hollywood, descritte in maniera puntigliosa nel libro e nel film Molly's Game, Houston Curtis, produttore di spettacoli legati al poker e giocatore assiduo delle sessioni high stakes più spinte delle notti hollywoodiane, racconta un episodio che tra le star del cinema è passato di bocca in bocca e, ancora oggi, riecheggia nei corridoi più lussureggianti degli hotel di Los Angeles.
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La speranza di avere Leonardo Di Caprio
Tra le stelle più affermate che Curtis sperava di avere tra i propri avversari, c'era Leonardo Di Caprio il personaggio con cui tutti volevano giocare al tavolo, amico di Tobey Maguire, lui già presente in più di un'occasione quando c'era da sedersi a giocare.
Prima che Di Caprio partecipasse per la prima volta ad una partita di questo tipo, Curtis chiese a Maguire come poter convincere Leo a sedersi a quelle sessioni, visto che l'attore era fin troppo riluttante, non certo per il buy in, quanto perché Di Caprio non voleva passare per il pollo del tavolo e tanto meno essere assalito dai fan mentre giocava.

Maguire consigliò Curtis di "stakare" il giocatore, permettendogli di sedere al tavolo con soldi passati dall'organizzazione della partita e dallo stesso Curtis, non fosse altro perché questo tipo di celebrità sono abituate a ricevere un po' tutto gratis, quando si tratta di partecipare a qualsiasi tipo di evento, manifestazione, partita di qualsivoglia specie. Una vita de "freeroll" per intenderci.
Minimo rischio massimo risultato
Il rischio di mettere dei soldi in mano a Di Caprio per una partita di poker, era abbastanza limitato, poiché si diceva in giro che l'attore fosse molto chiuso nel gioco ed era difficile che entrasse nei piatti se non sufficientemente bardato con mani molti forti.
Alla fine fu presa la decisione di stakare Di Caprio, visto che i suoi eventuali avversari avrebbero pagato qualsiasi cifra per giocare al tavolo con lui, come racconta lo stesso Curtis a Poker.org.
Un anno dopo che Di Caprio cominciò a partecipare in maniera frequente alle partite organizzate da Curtis e in una particolare occasione, Curtis, impegnato in una riunione di lavoro, gli chiese di giocare al suo posto una partita in cui il suo stack al tavolo era di 200.000 dollari, confidando nella ormai celeberrima condotta al tavolo Di Caprio, sempre molto roccioso nel suo gioco.
Vuoi giocare 30 minuti con le mie chips?
"Un giorno, il gioco era sovraccarico, e quella sera avevo una riunione nella sala del Four Seasons, e Tobey continuava a infastidirmi, dicendo: 'Se ti alzi, perderai il tuo posto'". Comincia Curtis.
"Leo si presentò, e voleva giocare. Avevo investito 100 mila, ma ne guadagnavo 100, quindi avevo 200 mila dollari davanti a me. Così ho iniziato a pensare: come faccio a mantenere il mio posto in questa partita e a partecipare comunque a questa riunione? E poi mi è venuto in mente: Leo aveva giocato a puntate molto più basse quando io e Tobey lo avevamo sponsorizzato. E mi sono ricordato che giocava praticamente solo con assi e re, quindi mi sentivo abbastanza al sicuro.
Gli ho detto: 'Leo, vuoi giocare con le mie chips fino a quando torno tra circa 30 minuti?' E lui ha accettato".

Lo scherzo perfido di Leonardo Di Caprio
Al rientro dalla riunione, a Curtis venne quasi un coccolone, per via del fatto che al suo posto non fosse più seduto Leonardo Di Caprio, ma la sedia fosse vuota e senza alcuna chip.
"All'inizio, sono uscito, sono andato al bar, ho bevuto qualcosa e ho iniziato a ricevere messaggi da Tobey che dicevano: 'Ehi, passaci sopra. Se vuoi indietro i tuoi soldi, devi tornare indietro a giocare e vincerli o perderai il tuo posto".
Sono risalito. Non ero ancora pronto a sedermi. Sono uscito sul balcone e Leo è uscito. Disse: 'Ehi, Houston, se ti fa sentire meglio, posso contribuire con diecimila dollari alla perdita'.
L'ho guardato e gli ho detto: 'Figurati, Leo, non preoccuparti'.
Sono entrato e ho detto a Molly: 'Molly, dammi altri 100.000'. Ma quando mi siedo, Bob Safai mi spinge i 200.000 dollari in fiches. Tutti scoppiarono a ridere, e io ero appena stato preso in giro dal miglior attore della nostra generazione".