Dopo aver iniziato il tavolo finale da super massive chipleader, Simone Andrian si è trovato in difficoltà al testa a testa conclusivo contro l'estone Urmo Velvelt.
Come ci ha raccontato ieri nella prima intervista post-vittoria, all'inizio dell'heads-up Simone si è trovato un po' in confusione. Dopo aver studiato l'avversario in azione nelle giornate precedenti, si era convinto che fosse chiuso, e invece...
Colpo dopo colpo, a un certo punto la situazione vedeva Andrian con undici milioni di chips contro i sessantasei avversari.
Poi l'azzurro si è aggiustato alle nuove informazioni. Con una doppia prodezza è rientrato in carreggiata prima e ha realizzato il sorpasso poi. Parliamo di due hero call di livello altissimo, uno probabilmente stellare.
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Senza paura con middle pair
Succede tutto al 32° livello del torneo quando ne sono passati due dall'inizio dell'heads-up. Su blinds 200k/400k con bb ante Simone completa da bottone con J 5 , Velvelt checka dietro 7 2 per poi leadare 600k su flop 5 4 6 , call di Andrian.
Turn A Velvelt overbetta 3,5 milioni, call di Andrian. Il river è un 6 che completa il progetto di colore e paira il board. Velvelt mette ai resti Andrian con un overshove (uno shove dall'importo maggiore delle chips nel piatto, ndr) da 11,47 milioni effettivi.
Momento cruciale, un call sbagliato significherebbe secondo posto istantaneo per l'azzurro. Simone infatti ci pensa bene. Prima di chiamare usa cinque time bank.
Un hero call stellare
La difficoltà di questo hero-call sono molteplici. Le prime ovviamente riguardano il momento particolare del torneo. Sul piatto ci sono 450 mila euro, un errore può costare carissimo.
Poi c'è l'azione estremamente forte di Velvelt, che solamente i migliori riescono a bilanciare bene tra bluff e valore, specialmente quando la posta in gioco è così alta.
Infine quel river che chiude eventuali progetti di colore e raddoppia il board. Una carta veramente scary, come si dice in gergo a intendere che può fare paura.
Per tutti questi motivi lo il call di Simone è già negli annali della storia del poker azzurro.
Il sorpasso
L'altro hero call capovolge la situazione degli stack. Sempre su blinds 200k/400k Andrian apre x2 J 7 , Velvelt tribetta 3,6 milioni Q 2 , call.
Su flop J 2 9 i due vanno in check to check. Turn 8 e dopo aver checkato, sulla bet a 3,6M di Andrian, Velvelt piazza un all-in lunghissimo, considerato che Simone ha 27,45M dietro.
Qui l'azzurro chiama più velocemente e il sorpasso è compiuto. Simone sale a sessantatré milioni contro i quattordici dell'ostico estone.
Una storia raccontata male
Questo hero call è sembrato meno sofferto del precedente. Lo stesso Simone nella intervista dopo la vittoria del bracciale ci ha spiegato il suo thinking process. L'azione di Velvelt in questa mano gli è sembrata senza senso.
In primo luogo per la mancata continuation bet al flop, quando date le circostanze l'estone avrebbe dovuto cbettare con quasi tutto il range che aveva tribettato preflop.
In secondo luogo con quel check-push turn lunghissimo. Difficilmente una mossa che ha come effetto principale il massimizzare la fold equity nasconde scale, doppie o set, anche perché non semplice da bilanciare.
Al termine di questa mano Simone si è trovato con sessantatré milioni di chips contro i sedici di Velvelt. L'azzurro ha poi mancato una volta il colpo del KO quando ha foldato top pair con Velvelt in bluff.
Il momento propizio è poi arrivato con coppia di dieci quando l'estone ha 5-bet pushato A 10. Il board liscio scriveva la pagina storica del poker italiano, che finalmente ha un Main Event WSOP in bacheca.