Poker liveCome a volte accade negli ambienti in cui circolano quantitativi considerevoli di denaro, anche nel poker è possibile imbattersi in malintenzionati che cercano di mettere in atto pratiche illegali pur di vincere.
Attenzione massima sempre alla integrità dei giochi, dunque, sia live che online. I giorni scorsi a parlare di una partita privata 'strana', in cui si è trovato suo malgrado coinvolto tempo addietro, è stato Daniel Cates.
Raccontando quella sessione cash in cui non riusciva a vincere nessun big pot, 'Jungleman' ha parlato del cheating online, in cui si dice sicuro che stia arrivando una grande operazione contro i software di 'real-time-assistance'.
La partita sospetta
Intervistato da poker.org, il professionista statunitense rivela di aver giocato una volta una partita cash live molto sospetta, anche se non vuole fornire troppi dettagli.
"Credo di essere stato truffato in una partita privata, una volta. E' stato strano. Non voglio dire dove. Ma nella partita non potevo vincere nessuna grande mano. E guardando alla cosa da un altro punto di vista, gli altri sembravano fare la giocata perfetta ogni volta, e non erano buoni pokeristi. Ricordo in particolare una cosa che successe. L'ospite faceva strane domande se mi alzavo dal tavolo per un po'. Mi chiedevano perché non stessi giocando, cose del genere. Anche questo era strano. Tutto quello che successe era strano in realtà."
Il cheating online
Sul versante dell'online invece, nonostante le grida di allarme provenienti da più parti, secondo Cates il fenomeno del cheating è meno esteso di quanto comunemente si possa credere:
"Non credo che ci sia troppo cheating online, se devo essere onesto. L'unica cosa che posso dire, per qualche ragione, è che le persone sembrano giocare molto meglio contro di me online. Non so da cosa possa dipendere. Gli avversari sembrano piazzare call perfetti da GTO che non hanno senso senza determinate combo. Sembrano fare queste giocate solo online, o comunque online in modo consistente, diciamo. Ciò mi fa venire qualche sospetto."
Anche qui Cates ricorda nel dettaglio uno spot che gli fece venire qualche sospetto.
"Ricordo una mano in particolare in cui mi chiesi cosa stesse succedendo. Avevo qualche combo strana di bluff e oppo piazzò un hero-call in questo spot strano. Ho dimenticato il suo timing ma era uno spot in cui devi arrivare veramente a fondo per trovare i motivi di un hero-call. Ricordo che pensai 'come c***o ha fatto a saperlo? Era situazione di raise, bet bet in un tribewttato. Ho rilanciato pre, bettato al flop, bettato al turn e fatto un bluff straano. Oppo ha chiamato con la mano corretta senza blocker."
L'operazione per eliminare le RTA
Cates approfondisce poi la questione dei software di tipo real-time-assistance, proibiti in tutte le room in quanto forniscono in tempo reale le soluzioni perfette ai truffaldini che li usano.
"So di giocatori che usano RTA preflop a Pot Limit Omaha. In realtà, se devo essere onesto, non lo so proprio con certezza: qualcuno mi ha detto che un avversario ha fatto tante decisioni corrette preflop e al flop a PLO e poi di colpo iniziava a giocare molto peggio turn e river. Per aggiungere uno spunto di discussione, so per certo che c'è un progetto per cancellare l'uso di RTA."
Sulle tempistiche di questa operazione che dovrebbe cancellare dal panorama online i software di real-time-assistance, però, Cates non ha certezze:
"Non so quando succederà, spero che succeda. Io non uso RTA. Non so se ne avrò beneficio. Potrei usare chart o strategie da consultare mentre gioco, ma non lo farò mai."
