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Intervista a Raffaele Volpi: "i miei progetti musicali e la passione per gli Spin E Go"

Siamo andati a rompere le scatole ad uno dei giocatori che meglio si sono approcciati ad una disciplina come gli Spin E Go, Raffaele Volpi, che ci ha dedicato il suo tempo per rispondere ad alcune domande che gli abbiamo posto sulla sua vita privata e professionale e che, soprattutto, era uno dei nostri rappresentanti allo Spin & Go Live Championship di Praga durante l'European poker Tour.

Raffaele Volpi segue anche alcuni progetti che fanno capo alla musica, gli abbiamo chiesto anche di questo.

L'intervista a Raffaele Volpi

AP: Ciao Raffaele e grazie per essere qui con noi. Intanto, visto che se non sbaglio è la prima volta che vieni intervistato da Assopoker, mi piacerebbe che ci dicessi qualcosa di te

RV: Ciao a tutti i lettori di Assopoker e grazie per l’intervista. Mi chiamo Raffaele Volpi, ho 31 anni e sono un appassionato giocatore di poker. Sono specializzato negli Spin & Go e da un anno e mezzo faccio felicemente parte della squadra di Pokermagia. Prima di questa atipica avventura ero uno psicologo che dopo tutte le fatiche per l’iscrizione all’Albo ha capito di voler fare altro, ovvero seguire le proprie passioni artistiche: musica e recitazione. Ho da sempre un mio progetto da cantautore, che è forse la mia anima principale, e l’anno scorso mi sono diplomato a Milano in recitazione cinematografica. Tuttavia, musica e cinema non hanno mai dato tanti soldini. Così mi sono lanciato nel mondo del poker… che di solito non è quello che amici e parenti si aspettano quando cerchi un modo per sostenere i tuoi sogni musicali-cineasti. A me però il poker sta regalando la possibilità di mantenerli vivi e mi auguro continui così.

Nella nostra chiacchierata prima dell’intervista mi ha parlato della tua passione della musica che nel tempo è diventata qualcosa di più. Ci vuoi accennare di cosa si tratta?

Spin in action

Come accennavo, prima di diventare un giocatore di poker ero principalmente un cantautore. Ho iniziato a suonare la chitarra a 15 anni e ho sempre avuto una passione per il mondo musicale anglofono (Ryan Adams, Neil Young, War On Drugs, Sam Fender). Questo mi ha ispirato a scrivere canzoni sognando poi di portare la mia musica sia in Italia che all’estero. È nato così il mio progetto che porto avanti con il nome d’arte Henry Beckett. Ho pubblicato un EP nel 2017 dal titolo “Heights” e nel 2023 il primo intero album “Riding Monsters”. Il singolo “I’m Calling You” fa anche parte della colonna sonora della serie ora su Netflix “Per Elisa – Il caso Claps” ed è un traguardo di cui sono molto fiero.

Tra musica e tavolo da poker

E come si sposa questo impegno con quello del poker? Se dovessi dare una percentuale di impegno profuso per entrambi, come li porresti?

Sembrerà strano ma ho iniziato a giocare a poker soprattutto per la musica e la mia vita attorale. Avevo bisogno di un’attività che mi desse più libertà possibile per poter dire sì a impegni anche dell’ultimo minuto legati ad Henry Beckett e alla recitazione. Ovviamente doveva essere un impegno in grado di portare un guadagno da poter reinvestire nelle produzioni musicali con meno preoccupazioni. Per renderlo possibile da un anno e mezzo mi sto focalizzando molto sullo studio degli Spin. Attualmente il mio impegno musicale si è un attimo ridotto per motivi anche esterni al poker: sono in fase di ricerca di un produttore che porti avanti con me qualcosa di nuovo che ho parzialmente già pronto. Comunque, per rispondere alla domanda, nella “normalità” (per come me la immaginerei) sarebbe un impegno del 65% a favore del poker, essendo di base un lavoro più affidabile per potermi permettere il restante 35%.

Gli amori ritornano

Da quando hai scoperto di essere portato per gli Spin & Go?

Ho scoperto gli Spin più o meno una decina di anni fa, quando mi concessi solo 10€ da caricare su PokerStars. All’epoca non avevo idea che questa potesse essere una strada redditizia, sapevo solamente che il poker mi attirava. Una volta terminato quel misero bankroll mi sono completamente dimenticato della loro esistenza. Dieci anni dopo, a settembre 2022, per puro caso ho giocato con degli amici un torneino tra noi e il giorno dopo ho ricaricato 10€ per tornare a giocare gli Spin. Sono stato ispirato anche da un content creator di YouTube, Nicholas Walsh, che ho iniziato a seguire fin dall’inizio. Quei 10€ sono durati fino all’ingresso nel progetto staking di Pokermagia che ha creduto in me portandomi a scalare i vari livelli fino agli spin da 25€. Senza di loro non ce l’avrei mai fatta e me ne ero reso conto appena provai in autonomia a salire i livelli: fu immediatamente chiaro che per poter far affidamento sugli Spin la regola base è studiare.

I tre finalisti del torneo di Praga (Manuel Kovsca & Rational Holdings Ltd)

Passione innata

Come mai hai scelto proprio questo format? Cos’ha a tuo parere in più delle altre specialità?

La bellezza di questo format è proprio la libertà che ti dà di organizzare a piacere le tue giornate. Puoi iniziare e terminare quando vuoi, prendendo ogni pausa che si ritiene necessaria. Inoltre, c’è molta action e questo rende sempre vivo e a tratti molto adrenalinico il gioco. Infine, per quanto possa sembrare strano data l’altissima varianza, è un gioco molto tecnico basato sia sul GTO ma decisamente molto sull’exploit.

Giochi anche tornei oppure cash game? E il poker live ti ha mai fatto l’occhiolino? Hai mai giocato dal vivo?

Non ho mai giocato cash game ma ho provato a giocare dei tornei live, soprattutto in preparazione della Spin & Go Live Championship a cui parteciperò a Praga questo 14 dicembre. Il live è favoloso, per me rappresenta un’attrattiva incredibile ma so che in questo momento per il formato più classico ho tanto studio e preparazione da recuperare. È un mio obiettivo, dato che mi piacerebbe destreggiarmi in futuro anche negli MTT.

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Raffaele Volpi: Coaching e la scuola di poker

Come hai conosciuto Pokermagia e che tipo di impulso ti ha dato per le tue capacità di pokerista?

L’ho conosciuta su internet a caso. Ero sul bus, stavo andando proprio a un casting e cercavo su internet metodi per studiare come battere gli Spin & Go perché sapevo che al passo con cui andavo non sarei andato molto lontano. Ho trovato la loro pagina e sono stato subito accolto da grande gentilezza e professionalità. Il giorno dopo ero già inserito nelle lezioni dell’Academy che ho sempre seguito, iniziando con gli insegnamenti dei coach Alessandra Cirillo e Giulia Russo. Una volta inserito nello staking ho iniziato progressivamente a dedicare sempre più impegno e interesse nel percorso.

Hai intenzione di continuare su questa strada? Pensi possa diventare, il poker, ben più di una passione?

L’idea è quella ma ancora oggi non credo di potermi dire con certezza che ciò potrà essere il mio unico impegno lavorativo. Per questo tengo attive altre strade e altri lavori. Quello che so è che amo questo gioco, amo studiarlo, e la possibilità di diventare tecnicamente più bravo mi motiva infinitamente, avendo di base una forte vena competitiva.

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EDIT: abbiamo fatto la domanda a Raffaele al rientro da Praga e ci ha detto come è andata (17 dicembre Ore 16:30 ):

Sono tornato da poco a Milano dopo l'esperienza della Spin and Go Live Championship all'EPT di Praga. Sull'aereo ho imbarcato un bagaglio di forti sensazioni positive ma purtroppo anche tanto dispiacere, essendomi fermato al primo round.

L'esperienza è stata magica: Pokerstars sa come coccolare i suoi membri e l'emozione di sedersi a dei tavoli da 3 costruiti apposta per noi è stata unica. Certo ho sofferto l'handicap di essere abituato a giocare principalmente davanti ad un monitor che facilita molte delle decisioni, come quelle legate allo stack effettivo e alle size di bet.

La difficoltà poi era ancora più grande per via dei livelli dei bui che incalzavano aumentando ogni 4 minuti. Tuttavia ce l'ho messa tutta per ottenere le 4 win necessarie alla qualifica al secondo round. Dopo un iniziale punteggio di 0-3-2 a mio sfavore, senza scoraggiarmi, sono riuscito ad ottenere 2 win. Nell'ultimo spin siamo arrivati a 2-3-3 sempre a mio sfavore. Mi sono poi trovato in Heads Up e sembrava aprirsi il sogno di raggiungere la terza win per disputare l'ultima partita del tavolo per passare il turno. Purtroppo la scelta obbligata di un shove preflop non è andata a segno. Ecco, il dispiacere sta tutto nel sapere che sarà molto difficile ritrovarsi in questo torneo ma l'anno prossimo ci riproverò!

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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