'Mr. EPT' è cresciuto. Un anno dopo ritroviamo un Salvatore Bonavena più forte, più sicuro di sè, ma che non per questo ha perso un grammo della sua straordinaria umiltà. Soprattutto, lo ritroviamo con un palmares un braccialetto (Sisal ICP) e una "picca" (PokerStars IPT Venezia) in più, oltre ad un piazzamento "in the money" al Main Event WSOP 2009 che, come sentirete dalle sue parole, riveste una importanza superiore ai 40.288$ che il suo 157° posto gli ha fruttato.
Ecco dunque una nuova e piacevole chiacchierata con il 47enne campione calabrese, beccato in uno dei suoi rari momenti di riposo dell'ultimo periodo, molto fitto di impegni pokeristici.
Assopoker: Ciao Sasà! Un anno fa ci vedevamo per un'intervista, ed eri fresco campione EPT. Oggi ci ri-incontriamo e nel frattempo hai messo in cascina anche un ICP e un IPT, oltre al prestigioso piazzamento in the money al main event WSOP. Come hai vissuto questo anno?
Salvatore Bonavena: Sono stati dodici mesi davvero bellissimi. Certo, prima di riprendermi della sbornia dell'EPT ci sono voluti 5 mesi, poi l'atmosfera bellissima di Las Vegas mi ha dato la scossa giusta, e così sono ripartito: un piazzamento da sogno al Main Event WSOP mi ha rimesso le ali, quindi sono arrivati due tavoli televisivi e in seguito la vittoria in un torneo importantissimo, disputato tra i più forti giocatori italiani (L'Italian Champions of Poker di Sisal, ndr).
Una vittoria che, come puoi immaginare, mi ha dato una grande consapevolezza dei miei mezzi, anche se in verità ero già abbastanza sicuro di me. Poi inizia il 2010 e arriva l'IPT, un circuito in cui non ero avevo mai brillato. Per questo il mio obiettivo stavolta era andare almeno in the money, in modo da colmare questa lacuna. Poi è andata come tutti sapete, e non ho parole per descrivere quella gioia e quei giorni.
AP: L'improvvisa notorietà spesso genera pressione nei giocatori. Ad esempio c'è chi la patisce troppo e non riesce a rendere più come prima. Con te è parso l'esatto contrario: più vinci, più sei tranquillo. Qual'è il segreto di Salvatore Bonavena uomo, prima che giocatore?
SB: il segreto è "semplicità", non montarsi mai la testa, avere grande rispetto dei giocatori e dei soldi. Il gioco ti dà, ma può anche togliere. In questo senso giocatore e uomo si identificano pienamente.
AP: Confermi ancora una volta di non essere uno che "se la tira", e anche per questo sei ormai non solo un uomo-copertina, ma anche un esempio per tutti. E dal punto di vista del gioco? Avere raggiunto tutti questi traguardi ti fa sentire "arrivato", o continui sempre a cercare di migliorarti? Se sì, come?
SB: Essere un esempio per gli altri mi fa immensamente piacere, ma rimanere umili è una cosa fondamentale. I risultati raggiunti sono solo un punto di partenza, io cerco sempre di migliorarmi studiando sempre quelli più bravi. Anche nel poker non si finisce mai d'imparare.
AP: A proposito di uomini-copertina: negli ultimi mesi siamo stati invasi di nuovi "team pro", e ci sono nuovi giocatori sponsorizzati praticamente ogni giorno. Io non posso credere che nessuno abbia pensato a Salvatore Bonavena...
SB: Sono molto contento per questi ragazzi, perchè vuol dire che questo mondo stupendo cresce sempre di più, e investire sui giovani è una scelta logica e giusta. Per quanto riguarda me, non escludo che possa accadere qualcosa di importante. Io me ne sto tranquillo, lascio che a parlare siano i risultati....
AP: Pensi che il fatto di dover rendere conto solo a tè stesso - e quindi non a una poker room che ti sponsorizza - ti abbia aiutato in questo anno? Voglio dire: la maggiore serenità in questo senso è stata un vantaggio per te?
SB: No, non penso proprio. Avere uno sponsor credo ti dia maggior serenità. Non penso che uno sponsor ti metta pressione, anzi probabilmente è il contrario.
AP: Si sa, le vittorie sono tutte belle, e infatti non ti chiedo quale preferisci tra EPT, ICP e IPT. Ma quale di queste pensi di aver meritato di più? Dove hai giocato davvero il tuo miglior poker?
SB: Sono tre vittorie bellissime, per mille motivi diversi. Il mio miglior poker credo di averlo giocato a Praga, ma anche le altre due vittorie sono state difficili. Certo vincere un EPT non è impresa semplice, visto che ad un anno di distanza sono ancora l'unico italiano ad avercela fatta. E poi nessuno è ancora riuscito a vincerne due se non sbaglio.
AP: Non sbagli affatto. Anzi, mi hai anticipato l'ultima domanda. Ti volevo chiedere come ha intenzione di stupire il mondo adesso Salvatore Bonavena...Non vorrai essere il primo a vincere due EPT, che intenzioni hai?
SB: (ride di gusto) Ahaha, no Dome lo sai che io volo basso, anche se poi gioco sempre per vincere! Sono fatto così, non mi pongo mai obiettivi, e la vittoria più bella è sempre la prossima. Non mi sazio mai, e forse la mia forza è proprio questa. In palio possono esserci migliaia di euro così come le noccioline, ma io voglio solo una cosa: vincere vincere vincere ........
Per adesso, da Gessaniti (VV) è tutto. Ma un Salvatore Bonavena così non si era mai visto: sicuro di sè eppure sempre modesto ed estremamente disponibile. E poi vincente, con quell'aria da dandy accentuata dall'ormai inseparabile "borsalino" in testa. Ne sentiremo riparlare presto, parola di cronista!
Domenico 'Stee Catsy' Gioffrè