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Essere fratelli di Joe Hachem - vincitore del Main Event WSOP 2005, di un WPT e vera icona del poker australiano – e decidere di intraprendere la strada del giocatore di poker professionista rischia di essere nello stesso tempo una scelta facile e complicatissima.
Il destino infatti di chi ripercorre le orme di un parente celebre è infatti spesso quello di rimanere incollato alla sua ombra, di non riuscire a brillare di luce propria, e non ultimo di far fronte a voci più o meno malevoli.
Senza dubbio, essere il fratello di Joe Hachem garantisce una visibilità che altrimenti difficilmente si avrebbe, ed è anche vero che Tony Hachem ha un palmares ben inferiore a quello del più celebre consanguineo, il che tuttavia non significa che il suo carniere sia vuoto.
Infatti, con quattro piazzamenti alle WSOP e quattro piazzamenti su cinque eventi nell’ultimo PokerStars Australia New Zealand Poker Tour, Tony è convinto di aver dimostrato di poter dire la sua, al di là della nobile parentela: “A mio avviso quello che più conta nel poker è la costanza nei risultati, e credo di aver provato qualcosa in questa direzione”.
I risultati all’interno dell’ ANZL PokerStars Tour sono arrivati proprio come giocatore sponsorizzato da questa piattaforma, il che naturalmente non ha fatto altro che fargli piovere addosso delle critiche: “C’era chi mi chiedeva – dice Tony – che cosa bisogna fare per diventare un pro di PokerStars? Basta semplicemente cambiare il proprio nome in Hachem?”.
Tony cerca di fare buon viso a cattivo gioco nonostante tutto, guardando il lato positivo della faccenda: “Ne ho sentite anche di peggio sul mio conto, ma io cerco di trarre da tutte queste voci un vantaggio. Quello che posso dire è che quando le persone hanno un’opportunità possono o lasciarsela scappare o cercare di trarre il massimo da questa: a me è stata data un’opportunità, l’ho afferrata per le corna e adesso ci sto correndo sopra”.
Grazie ai risultati sopracitati infatti Tony Hachem è stato nominato giocatore dell’anno in Australia, e la sua popolarità entro i confini nazionali sta aumentando: “Il gioco del poker sta crescendo in tutto il mondo, e Joe ne fa parte, qui in Australia e all’estero – sottolinea Tony – immagino che le persone debbano solo abituarsi all’idea che Joe abbia un fratello più giovane che ama questo gioco, che adora interagire con le persone e che può giocare anche un po’ a poker”.
In effetti il 36enne Tony Hachem si è già piazzato 11esimo nell’evento inaugurale dell’Aussie Millions 2010 da 1.000 $ di buy-in che contava 1134 iscritti, ma il suo obiettivo per il nuovo anno è più ambizioso, per lui che come miglior risultato in carriera ha un secondo posto al New Zealand Poker Championship 2008: “Voglio davvero vincere un torneo quest’anno, o almeno mantenere la costanza di risultati che sono riuscito ad avere in quello passato”.
E visto anche il recente piazzamento che vi accennavamo, a dispetto delle varie voci Tony Hachem sembra poter riuscire a raggiungere entrambi questi obiettivi.
