Vai al contenuto

"Pensavo che High Stakes Poker non avrebbe mai funzionato"

star-casinoHigh Stakes Poker è stato senza dubbio uno dei programmi televisivi legati al No Limit Hold'em di maggior successo, ma prima che andasse in onda neppure alcuni fra coloro che avrebbero contribuito a renderlo celebre intuirono il suo potenziale: fra questi c'era anche Antonio Esfandiari.

Lo statunitense non è mai stato un amante del cash game, e tuttavia non appena gli venne proposto di partecipare al programma accettò, essendo uno fra i pochi professionisti a prendere parte alle riprese di tutte le diverse stagioni, a cominciare dal 2006: "Il produttore, Mori Eskandani, mi chiamò domandandomi cosa ne pensassi dell'idea - ha dichiarato a pokerplayer365.com - gli ho detto che per me non avrebbe funzionato, ma Dio se mi stavo sbagliando!".

esfandiari-koon

La trasmissione ottenne infatti seguito in tutto il mondo, cavalcando l'onda di un periodo in cui il Texas Hold'em si stava rapidamente espandendo, e personaggi come lui e Phil Laak diventarono ben presto molto popolari, grazie anche ad un atteggiamento molto spigliato: "Tutti sanno che avere al tavolo un branco di musoni senza qualcuno che faccia delle battute non è uno spettacolo divertente da guardare - spiega - è normale che quando si accendevano le telecamere certi comportamenti fossero accentuati, ma il punto è che puoi sempre decidere di divertirti quando stai facendo qualcosa, che si tratti di poker o di altro".

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Per la verità i suoi risultati non gli strapparono poi troppe risate, visto che complessivamente Esfandiari uscì da quei tavoli con le ossa rotte, vincendo solamente in una edizione: "Non ho mai pensato che parteciparvi fosse un grosso rischio, perché a quel tavolo ritenevo comunque di avere un vantaggio, ma la realtà è che non ho avuto troppa fortuna".

E visto che ha avuto la possibilità di confrontarsi contro tutti i giocatori che vi presero parte, Esfandiari può dare un parere su chi sia stato quello che l'abbia messo maggiormente in difficoltà. La risposta non potrebbe essere più ovvia, ma forse è inevitabile che sia così: "Sicuramente Tom Dwan, è difficile confrontarsi con qualcuno che oltre ad essere molto bravo non ha alcuna paura di perdere denaro, ma questo non significa che evitassi di giocare ogni piatto con lui". Che poi questa sia una buona idea, quello è un altro paio di maniche.

MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI