La cosa era nell’aria già da qualche tempo ha trovato un ulteriore conferma: Full Tilt Poker avrebbe vietato ai propri giocatori sponsorizzati di partecipare al North American Poker Tour promosso da PokerStars che sta per vivere il suo secondo evento – dopo il PCA – al Venetian di Las Vegas.
Pare cioè che la room capitanata da Howard Lederer abbia inaugurato una curiosa politica, che prevede la diserzione dei propri red pros da tutti quegli eventi promossi da poker room concorrenti. Al momento, non è chiaro se questa restrizione riguardi solamente i tornei promossi negli Stati Uniti o se sarà estesa in generale anche ad eventi quali ad esempio lo European Poker Tour.
Come fatto notare da una serie di esperti del settore quali Gary Wise – blogger per conto della ESPN, che proprio con il NAPT ha un accordo per la trasmissione dell’evento – se negli ultimi anni l’industria del poker ha sempre cercato di remare nella stessa direzione pur con una legittima concorrenza, la musica pare essere cambiata. E non a caso.
Concedere infatti le proprie stelle ad un torneo organizzato e promosso da una piattaforma concorrente, indubbiamente ne aumenta il prestigio, dunque ne promuove il successo. D’altra parte, rinunciare tout court alla presenza dei propri alfieri significa condannarli a pastoie difficili da digerire, senza contare che in questo modo si rinuncia a qualsiasi tipo di visibilità in proprio favore. Infatti, quale migliore e beffarda pubblicità può esserci, se non quella di vedere un proprio giocatore che alza il trofeo di un evento promosso da un concorrente? Una mossa rischiosa quindi, ma non improvvisata. Questa tendenza infatti è già stata inaugurata in occasione del recente torneo di trash talking promosso dalla neonata Victory Poker: anche in quel caso nessun membro della squadra di Full Tilt Poker vi aveva partecipato.
Sono dunque finiti i tempi in cui gli interessi coincidevano e la sintonia sembrava prevalere, in nome dell’espansione del mercato e dell’accettazione del poker presso il grande pubblico? E’ la domanda che in molti si stanno facendo, ma finché non sarà possibile capire fino a che punto sia effettivamente restrittiva questa misura diventa difficile rispondere. Di certo, se davvero nessun giocatore griffato Full Tilt Poker potesse più partecipare ad eventi quali gli EPT ma non solo, giocatori quali Mike McDonald, Roland De Wolfe o Carlos Mortensen rischierebbero di trovarsi rinchiusi in una sorta di gabbia dorata.
Staremo dunque a vedere cosa accadrà nel prossimo futuro,e quali saranno le reazioni a questa mossa: di certo Full Tilt Poker in questo modo è riuscita a far parlare di sé.