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La vendita dei Boston Celtics per $6,1 miliardi: nella proprietà il magnate dei casinò di Macao, beffati Pagliuca e Friedkin

Mario Ho, trent’anni appena, è diventato il più giovane co-proprietario di una squadra NBA e non di una squadra qualunque, ma dei Boston Celtics, venduti in primavera per la cifra-monstre di 6,1 miliardi di dollari (non è il record visto la recente vendita folle dei Los Angeles Lakers per 10 miliardi). L'assetto proprietario formale però si è conosciuto pochi giorni fa e il rampollo della famiglia Ho è entrato nel board di una delle franchigie più prestigiose NBA.

Boston Celtics: William “Bill” Chisholm guida la cordata

A guidare il consorzio di investitori che ora dispone della maggioranza dei Celitcs c’è William “Bill” Chisholm, manager e co-fondatore della Symphony Technology Group. Ho fa parte di questa cordata e sarà uno dei membri più in vista, considerato che è stato nominato membro del consiglio di amministrazione della franchigia.

La storia dello sport business statunitense è cambiata da decenni e anche a Boston si sono adeguati ai tempi. Si è passati dall’era romantica degli anni ’80-‘90, quando al Garden, la casa verde dei Celtics, Larry Bird faceva innamorare l’America (e non solo) del basket con la sua aria da cecchino infallibile e quel tiro che sembrava arrivare dalla luna, a queste operazioni finanziarie della nuova pallacanestro-business.

Mario Ho (il figlio del vecchio Stanley Ho) nella proprietà e board dei Celtics

Oggi, in quella stessa franchigia che ha scritto la storia della NBA (18 titoli!), sbarca l’erede di un regno distante quasi 13mila chilometri, il regno di Macao, ovvero la “Las Vegas cinese”, oramai considerata da tutti la capitale mondiale del gioco.

Dietro il sorriso da bravo ragazzo asiatico c’è un cognome che pesa come una roulette carica di fiches.

Chi era Stanley Ho, il boss dei casinò di Macao

Suo padre, Stanley Ho, è stato “il re del gioco d’azzardo” a Macao, l’uomo che per decenni ha tenuto in pugno l’ex colonia portoghese trasformandola nel più grande casinò del mondo, un impero da miliardi costruito sulle luci al neon e sulle fortune dei ricchi high roller e uomini d’affari cinesi. Già nel 1961 era il monopolista delle sale da gioco e la costruzione del Lisboa Hotel ha permesso di consolidare la sua fama e il suo business, almeno fino ai primi anni 2000 quando Macao si è aperta alla concorrenza dei colossi di Las Vegas (Las Vegas Sands con il Venetian Macau, Wynn International e MGM).

Stanley Ho ha controllato per quasi 40 anni il monopolio del mercato dei casinò di Macao. E anche negli anni 2000 ha vantato i più alti fatturati derivanti dal gambling dell'ex colonia portoghese. Questo per farvi capire l'importanza della famiglia Ho in Cina.

E' morto a 98 anni dopo aver accumulato una ricchezza personale di 17 miliardi e essere diventato uno degli uomini più influenti dell’Asia. Ha lasciato in eredità il suo patrimonio ai 17 figli, compreso Mario Ho.

 


Mario, uno dei 17 figli del patriarca Stanley Ho, eredita non solo un pezzo della sterminata fortuna di famiglia – stimata in 17 miliardi di dollari – ma anche una vocazione imprenditoriale che spazia dagli eSports agli hotel di lusso. Sulla sua scrivania convivono progetti per rendere le competizioni dei videogiochi in mainstream in America e società che producono intrattenimento immersivo nei resort asiatici. Non proprio il profilo del classico proprietario da NBA.

“Orgoglioso di essere diventato co-owner e membro del board dei Celtics”, ha scritto sui social, con le lacrime agli occhi e la retorica del tifoso di lungo corso. “Darò tutto me stesso per la franchigia”.

Ha poi aggiunto in un'altra dichiarazione: "Sono orgoglioso di annunciare che sono diventato comproprietario e membro del consiglio di amministrazione dei Boston Celtics! Grazie Bill per avermi permesso di unirmi al consorzio e di questo accordo da record. Da tifoso dei Celtics da sempre, continuerò a dare tutto me stesso all'organizzazione; le responsabilità iniziano ufficialmente ora! Le lacrime di gioia mi offuscano gli occhi mentre scrivo tutto questo, è senza dubbio uno dei momenti più felici della mia vita".

La famiglia Ho continua a controllare il mercato dei casinò di Macao ma si può dire che il padre sia stato una sorta di fondatore proprio della città, è grazie alla sua visione e influenza che si è sviluppata post seconda guerra Mondaile fino ai nostri giorni nei quali lo sfarzo dei casinò convive con le logiche del Partito Comunista di Pechino.

Macao però è una città sempre in piena espansione, oramai considerata da tutti come un mercato sempre in crescita e che non soffre, rispetto a Las Vegas, della concorrenza dei casinò online.

Non si conoscno le cifre dell'investimento ma è plausibile pensare che i proprietari di minoranza come Ho, abbiano investito qualcosa come una cifra intorno ai 500 milioni di dollari circa.

La NBA approva l'operazione di vendita dei Celtics

La lega ha dato il suo sì all’operazione, approvando il passaggio dalle mani di Wyc Grousbeck a quelle del consorzio guidato – come detto - dal finanziere Bill Chisholm. A lui spetta la maggioranza, ma è il nome di Ho a far notizia, a far brillare la storia con un contrasto quasi cinematografico: il regno del gioco d’azzardo che si fonde con quello del gioco più puro, il basket.

Mario Ho, il più giovane proprietario di sempre in NBA, batte il primato di Robert Pera, che a 34 anni acquistò i Memphis Grizzlies. Ma se Pera era un imprenditore della Silicon Valley, qui parliamo di un ragazzo cresciuto tra jet privati e tavoli da baccarat, ora catapultato sul parquet di Boston dall’altra parte del mondo.

“Orgoglioso di essere diventato co-owner e membro del board dei Celtics. Darò tutto me stesso per la franchigia"

Mario Ho

È l’ennesimo segno dei tempi: le franchigie NBA non sono più soltanto passione sportiva o orgoglio cittadino, ma trofei globali per miliardari e fondi d’investimento. Così i Celtics si ritrovano nelle mani del figlio del “Re dei Casinò di Macao”.

Il destino, si sa, ha il vizio di divertirsi con le ironie. E l’idea che la squadra simbolo della disciplina e del lavoro di squadra finisca per essere anche un giocattolo di famiglia di un magnate del gioco d’azzardo cinese è una di quelle ironie che forse non piacerà a tutti gli americani, considerando il vento che spira sulla Casa Bianca anti-asiatico e con la questione di Taiwan in primo piano.

Mario Ho al Boston Garden
Mario Ho al Boston Garden

L'affare della famiglia Grousbeck

Il basket è passione, sudore e in NBA fa rima con leggende, a Boston ne sanno qualcosa. Ma i Celtics sono ormai anche un affare da banchieri e fondi d’investimento come tutte le franchigie. Pochi giorni dopo aver alzato il diciottesimo titolo della loro storia gloriosa, la famiglia Grousbeck ha spiazzato tutti: la squadra più vincente della NBA è stata messa in vendita al miglior offerente.

Nove mesi dopo, il verdetto è arrivato. A portarsi a casa i Celtics è stato William “Bill” Chisholm, finanzieree co-fondatore della Symphony Technology Group.

Prezzo del biglietto? 6,1 miliardi di dollari. Una cifra importante se pensiamo che una delle operazioni più onerose nella storia degli sport professionistici americani è stata la cessione degli Washington Commanders della NFL, ceduti nel 2023 per 6,05 miliardi.

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Il record è stato però polverizzato a giugno dai Los Angeles Lakers che sono stati ceduti dalla famiglia Buss (il vecchio proprietario Jerry Buss è stato anche un mitico poker player ben conosciuto a Las Vegas) a Mark Walter per una cifra di 10 miliardi di dollari.

Per i Grousbeck, che nel 2002 avevano comprato i Celtics per “soli” 360 milioni, è il trionfo dell’arte più antica del capitalismo: comprare basso, vendere altissimo. In mezzo, vent’anni di gloria sportiva con due titoli NBA (2008 e 2024), due finali mancate (2010 e 2022) e un ritorno economico moltiplicato per venti.

Chi è Chisholm, il nuovo proprietario di maggioranza (e socio di Mario Ho)

Chi è dunque questo Chisholm, che si prende il parquet dove hanno ballato Bill Russell, Larry Bird e Paul Pierce?

È un figlio dello stato del New England, cresciuto a Georgetown, Massachusetts, con la passione biancoverde cucita addosso e una laurea a Dartmouth. Uno che si definisce tifoso di vecchia data, ma che porta con sé il portafoglio e le logiche di Wall Street travestite da amore per lo sport.

Il consorzio che lo accompagna, dentro cui dovrebbe esserci persino Goldman Sachs, ha superato pretendenti illustri: Stan Middleman, Steve Pagliuca (proprietario dell’Atalanta e socio di minoranza dei Celtics) e Dan Friedkin, il miliardario texano che controlla la Roma.

Il nuovo board di Boston e gli azionisti

Oltre a Mario Ho che farà parte del consiglio di amministrazione, il board sarà composto da Bruce Beal , presidente di Related Companies e proprietario di minoranza dei Miami Dolphins; Andrew Bialecki , CEO e co-fondatore della piattaforma di marketing Klaviyo; Dom Ferrante, socio amministratore di The Ferrante Group; Rob Hale , fondatore di Granite Telecommunications e già comproprietario dei Celtics; e Ian Loring, amministratore delegato senior di Haveli Investments.

Aditya Mittal, CEO del colosso dell'acciaio ArcelorMittal (a Taranto li conoscono bene) e membro di una delle famiglie più ricche dell'India, ha investito 1 miliardo di dollari nel gruppo, diventando il secondo maggiore azionista dopo Chisholm. Si unisce a Grousbeck come amministratore supplente. Anche la società di private equity Sixth Street è un "partecipante importante" del gruppo di investimento, detenendo circa il 12,5% del franchigia, in conformità con le normative NBA sulla proprietà.

Ma il vero esame, per Chisholm, Ho e i suoi, non sarà nei bilanci, bensì nel libro paga dei Celtics: il monte salari e la luxury tax potrebbero superare i 500 milioni di dollari, un altro record, questa volta più pericoloso dei trofei.

Boston resta Boston, con i suoi 18 titoli e il mito del Garden, ma dietro la maglia verde ora si muovono logiche di venture capital, non più solo la passione dei vecchi proprietari. È la storia di un’America ed è la storia recente dello sport business statunitense.

La famiglia Ho controlla il business dei casinò di Macao che sono ancora ritenuti dagli investirori un business solido e in crescita, rispetto al resto del mondo dove le sale da gioco online stanno facendo concorrenza ai casinò terrestri. In Italia l'offerta dei casinò legali online è molto vasta e noi di Assopoker cerchiamo di comparare tutte le offerte più interessanti per i giocatori, come la comparazione informativa dei bonus casinò sul primo deposito riservati ai nuovi clienti. Qui potete trovare una tabella informativa e comparativa dei bonus

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Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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