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Andrew Robl: "Giocare a poker è come investire"

Andrew Robl è uno degli alfieri di punta della nuova poker room Victory Poker, e nonostante la giovane età sembra avere le idee molto chiare a proposito di cosa significhi veramente essere un professional poker player.

Inevitabilmente, ragazzi come lui proprio in virtù della loro professione conducono una vita ben al di sopra delle righe, all’insegna del lusso e dell’eccesso, ma tutto questo ha un prezzo: “Le persone credono che il poker sia eccitante – ha scritto recentemente nel suo blog – ma per gente come me non lo è affatto, si tratta di lavoro. Giochiamo metodicamente, cercando di commettere meno errori possibili, e secondo la definizione di Michael Lewis non si tratta di azzardo, ma piuttosto di un investimento”.

Per Lewis infatti, la linea di demarcazione fra un gioco come il poker texas hold’em ed un investimento è molto labile, definendo l’investire come un giocare d’azzardo con le odds in proprio favore. E’ proprio leggendo alcuni suoi trattati sull’economia che Andrew ha maturato alcune convinzioni riguardo al poker e agli investimenti da fare con le sue vincite.

Scrive infatti: “Nove consulenti su dieci mi consigliano di investire il mio denaro in vario modo, anziché tenerlo al sicuro nella mia cassaforte, ma non li ho mai ascoltati. Ho sempre avuto il sospetto che investire in qualcosa che non si è in grado di comprendere non sia molto intelligente”.

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Guy Laliberté di certo investe meglio di quanto non giochiE secondo Andrew, questo tipo di atteggiamento lo si riscontra anche in molti giocatori che non fanno alcuno sforzo per capire un gioco complesso come il poker: “Ho passato un sacco di ore ai tavoli di poker online, e ho visto un numero infinito di giocatori sprovveduti che erano invece convinti di sapere cosa stessero facendo. Alla fine hanno perso, cercando di battere dei livelli che non erano in grado di comprendere”. Un investimento con le odds a sfavore, insomma.

A costo di suonare presuntuoso, “good2cu” arriva fatalmente alle conclusioni del suo ragionamento: “Il poker è un gioco che ti fornisce rapidamente prove empiriche e incontestabili di quanto una persona sia capace, intelligente e competente, ed ha cambiato il mio modo di concepire il denaro, le persone e l’investire. Dimostrerò che questo mi ha reso una persona migliore”.

Ed oltre ad augurare ad Andrew “good2cu” Robl di riuscire a dimostrare coi fatti di che pasta è fatto, speriamo che anche la nostra passione per il poker texas hold’em – anche per chi non abbraccia il professionismo – possa rendere persone un po’ migliori anche noi stessi.

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