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Giocatore ubriaco ruba la Ferrari di Van Marcus

Il giocatore australiano Van MarcusSpiacevole sorpresa, per il giocatore professionista australiano Van Marcus. Il vincitore della tappa di Sydney dell’Asia Pacific Poker Tour, nonchè tre volte finalista alle World Series of Poker, ha visto infatti sparire nel nulla la sua costosissima Ferrari F430 Spider, posteggiata nell’area parcheggio del Crown Casino di Melbourne.

Il furto è avvenuto nelle prime ore di venerdì mattina, quando un certo Adam Ramsay si sarebbe avvicinato al parcheggiatore della struttura affermando di essere lui il proprietario della Ferrari. Pur non disponendo del necessario biglietto che ne dimostrasse la proprietà, Ramsay non si è perso d’animo e, dopo aver riempito un modulo con i propri dati e aver pagato 30 dollari, ha ottenuto il lasciapassare per andarsene con la sua fiammante auto nuova.

La Polizia l’ha per fortuna ritrovata dopo circa sei ore, ferma in una stazione di servizio della Tullamarine Freeway. Ramsay è stato subito arrestato, ed agli agenti ha confessato di averla presa perchè aveva inavvertitamente chiuso le chiavi della sua macchina all’interno dello stesso abitacolo, dopo una notte di bagordi fatta di fiumi d’alcol e giocate al casinò. Di poche parole è stato il commento dell’avvocato dell’uomo, di fronte alla Corte che giudicherà il suo assistito per il furto: “Nelle circostanze in cui si trovava non poteva proprio far niente di più stupido”.

L'auto ritrovata dalla Polizia al distributore di benzina. Ormai fuori produzione, la Ferrari F430 aveva un prezzo di listino di circa 200.000 euro

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Il Casino Crown ha subito voluto chiarire la cosa tramite il suo portavoce Gary O’Neill, che si è affrettato a spiegare che gli addetti al parcheggio rilasciano un biglietto che deve poi essere mostrato per riprendere l’auto, ma nel caso qualcuno dovesse perderlo, allora bisogna fornire una prova della propria identità, ossia esattamente quello che è accaduto in quell’occasione.

Ma Van Marcus non l’ha presa certo bene, e tramite le pagine dell’Herald Sun ha fatto sapere di essere alquanto contrariato per l’accaduto: “Spendono milioni di dollari per sorvegliare i giocatori, i soldi e le chips ai tavoli, ma quando si tratta di cose non loro la sicurezza scende ai minimi termini”.

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