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Poker rooms.com: torna lo spettro delle sanzioni penali

Torna lo spettro delle sanzioni di natura penale anche per i giocatori delle poker room.com con licenza estera. Sono le indiscrezioni pubblicate ieri mattina da Il Sole24 Ore sulla nuova manovra finanziaria in via di definizione, per come è stata presentata dal Ministro Tremonti.

Rispunta quindi una vecchia idea dell’Esecutivo di stringere la morsa sulle società dell’online sprovviste di concessione italiana, che però raccolgono gioco nella Penisola.

I gestori rischiano una denuncia penale e la misura – secondo tali autorevoli anticipazioni – si estenderebbe anche ai players e agli scommettitori. Un particolare che tornerà a scatenare polemiche per quanto riguarda le poker rooms ed i bookmakers con licenza europea.

La nuova manovra prevede inoltre controlli più rigidi in modo da incentivare – secondo il quotidiano torinese La Stampa – un aumento del gettito erariale dai 9.2 previsti ad oltre 16 miliardi dal settore dei giochi. Di certo non si scherza considerando che la manovra totale che sarà presentata al Consiglio dei Ministri sarà di circa 27 miliardi. Il gioco quindi sarà l’ago della bilancia dell’eventuale successo della nuova politica erariale del Governo. Logico attendersi tolleranza zero in questo settore che – in pochi anni – è diventato una delle fonti principali d’entrate per l’Erario.

Il Ministro Giulio TremontiLa minaccia di eventuali sanzioni penali  - peraltro ancora da confermare in maniera ufficiale -  è da leggersi come uno stimolo che Tremonti dà alle società d’oltralpe dell’online ad acquisire una concessione rilasciata dai Monopoli di Stato. Il monito vale per alcuni siti ".com" che – nonostante l’oscuramento – continuano a raccogliere gioco in Italia. E a Piazza Mastai sono convinti che i volumi sono importanti di questo mercato parallelo sia del poker che delle scommesse, oltre ai casinò virtuali.

Da una parte il Governo, con la Legge Comunitaria del 2008, ha adeguato la sua normativa a quella europea ed agevola le società con licenza in un paese dell’Unione ad acquisire una concessione Aams (permettendogli di mantenere sede e server nel paese di orgine). Dall’altra però stringe le maglie con controlli più capillari e sanzioni più pesanti.

In attesa di leggere la bozza del decreto, sarà importante capire come vorrà agire il Governo nei confronti dei giocatori che continuano a frequentare le piattaforme estere non autorizzate in Italia. Le poker room.it pagano le imposte dirette e quindi il giocatore è sgravato da questo onere fiscale essendo tassato alla fonte.

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Per le .com invece il discorso è diverso. Le società estere adempiono agli oneri fiscali nel paese d’origine (Malta, Gibilterra, Isola di Man, Regno Unito, Austria  etc.) ma non in Italia dove però raccolgono gioco.
Secondo le indiscrezioni di stampa, i players e gli scommettitori dovrebbero dichiarare nella loro denuncia dei redditi le vincite derivanti dal gioco maturate sui siti esteri e pagare – di conseguenza – le tasse previste per le società con licenza italiana.

Nel caso i giocatori non denunciassero tali guadagni sarebbero passibili di sanzioni, a seguito di un controllo della Guardia di Finanza. Ma sorgono diversi dubbi al riguardo e soprattutto una domanda: come fa un giocatore a dichiarare redditi percepiti da quella che è considerata un’attività illegale in Italia?

Prima di giungere a facili conclusioni meglio avere un riscontro effettivo sul testo definitivo del Decreto Legge che dovrà essere approvato dal Consiglio dei Ministri. Ci sono ancora molti particolari non chiari anche su come verrà effettuati i controlli.
L’unico particolare sicuro è che il Governo vuole colpire il mercato parallelo e al tempo stesso incentivare le società estere indecise, a compiere definitivamente questo passo ed entrare nel mercato italiano del poker online.

Luciano Del Frate

Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (poi convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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