Tutto è dovuto alla drastica riduzione delle revenues a Macao e la conseguente caduta in borsa delle azioni delle società controllate dal magnate statunitense: il titolo di Las Vegas Sands Co. è passato nel giro di pochi mesi da 88,28 $ a 49,82 $ prima di una faticosa risalita a circa 60 $.
Ma la società del Nevada non chiude i forzieri, semmai rilancia.
Sands China ha annunciato di aver ricevuto le autorizzazioni necessarie da parte del Governo locale, per costruire “The Parisian” Macao, un resort di lusso nel cuore dell’ex colonia portoghese.
L’ultimo gioiello della famiglia di Las Vegas Sands, costerà 2,7 miliardi di dollari, avrà più di 3.000 camere e replicherà la Torre Eiffel, in scala del 50%.
Dopo aver riprodotto il Campanile di San Marco, con il Venetian (il casinò più grande del mondo) a Cotai (una zona che 20 anni fa era solo una palude ed ora è il cuore pulsante di Macao) e a Las Vegas, Adelson ha deciso di offrire un angolo di Parigi ai gamblers Vip cinesi che sostengono più del 90% delle entrate dei suoi casinò.
Il declino di Macao però spinge in basso anche il valore del patrimonio personale di Sheldon Adelson, proprietario e CEO di Las Vegas Sands e Sands China. Un anno fa, uno degli uomini più ricchi degli Stati Uniti, vedeva il suo patrimonio salire addirittura a 37 miliardi di dollari.
Pochi giorni fa, Forbes ha certificato che negli ultimi 12 mesi, le sue ricchezze nette si sono svalutate del 32%. Adelson ha visto evaporare 10,8 miliardi di dollari nel nulla. Il calo delle revenues a Cotai rischia di provocare un effetto boomerang a Wall Street ma "The Parisian" sarà un investimento leva per rilanciare l'azienda nel mercato dei giocatori high rollers che amano il lusso.