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Twitter irride i giocatori: cosa scriverebbero se fossero sinceri?

[imagebanner gruppo=gdpoker] Chi è abituato a seguire i professionisti di poker su Twitter, sa che ci sono dei temi ricorrenti e delle cose che, verosimilmente, non leggerà mai. Almeno fino ad oggi.

Un gruppo di giocatori, molti dei quali famosi a livello internazionale, ha infatti voluto prendere in giro alcune tendenze di un mondo che evidentemente conoscono bene, lanciando l'hashtag "PokerTweetsWedLikeToSee", ovvero tweet sul poker che vorremmo vedere.

Il risultato è stato spesso esilarante, perché anche senza far riferimento a personaggi specifici è facile riconoscere certe tendenze, a cui ciascuno è poi libero di associare un nome ed un volto come meglio preferisce.

Uno dei bersagli preferiti sono i professionisti che si dedicano ai tornei, su cui l'ironia si spreca a piene mani. Abe Limon ad esempio scrive: "Voglio stack con più fiches, livelli più lunghi e payout meno verticali, perché vorrei poter giocare in una partita di cash game senza i professionisti che giocano cash".

Non vengono risparmiati neppure i mostri sacri, con Jason Mo che spara ad altezza uomo dicendo: "Sono un baller tedesco che gioca gli high roller, ma in ogni Super High Roller ho il 3% di me stesso".

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Daniel Negreanu scherza con un fan alle WSOP

Anche Ed Miller partecipa alla festa, scrivendo: "A questo gioco non sono migliore delle altre 5.000 persone in questa stanza, ma sento che questo sarà il mio anno!".

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Adam Schwartz se la prende con gli sponsorizzati che, magari negli anni scorsi, non hanno fatto poi troppo per meritarselo: "Il mio contratto di sponsorizzazione è stato stracciato, non so neppure perché, ho perfino indossato la patch in quell'intervista rilasciata a quel portale di poker quattro mesi fa".

Fra i bersagli non manca neppure la recente tendenza che vede molti giocatori interessarsi ai fantasy games, e così ci pensa Ryan Tepstra a premere il grilletto: "Sono diventato un professionista dei fantasy sport perché mentire su un solo winrate non era più abbastanza".

C'è anche chi ricorda i fasti del cash game high stakes televisivo ("Neppure un dollaro dei soldi che c'erano sul tavolo era mio quando ho giocato ad High Stakes Poker") o quelli dei tornei dal vivo ("Non ho fatto rebuy ed add-on perché mi servivano i soldi per la benzina per tornare a casa"), con l'immancabile frecciata a Daniel Negreanu ("Andare al Choice Center è stato un completo spreco di tempo e di soldi") ed ai poker player salutisti ("Mangiare sano e fare regolare esercizio mi ha permesso di schivare quel river").

Si salvi chi può insomma, ed a chi non ci riesce non rimane altro che rifugiarsi in una risata in fondo sempre gradita.

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