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Alle WSOP per 20 anni grazie a PartyPoker: la gioia di Filippo "ndepippo81" Bianchini

Filippo 'ndepippo81' BianchiniUno degli heads up più mozzafiato che si ricordino lo ha proiettato nel sogno: andare per 20 anni a giocare il Main Event WSOP gratuitamente!!! Grazie a PartyPoker, per Filippo Bianchini - 28enne toscano del Mugello - si sono aperte le porte delle World Series Of Poker, e per molti anni.

Filippo ha infatti vinto la finale di WSOP for Life, la straordinaria promozione che metteva in palio la partecipazione al torneo dei sogni - appunto il Main Event WSOP - per ben 20 anni! Il torneo aveva, oltre allo straordinario primo premio, un montepremi garantito da 10.000€ da spalmare sulle altre posizioni.

Bianchini, che su PartyPoker gioca con il nick ndepippo81, ha avuto la meglio su un field di 145 players, tra i quali erano presenti molti regulars forti. Al tavolo finale spiccavano infatti Giorgio "imweird87" Favotto, terminato quinto, e il nostro Marbury99, sfortunatissimo e decimo in classifica finale. Bene anche altri assopokeristi, come Assisi81, 7°.

Per tutti loro il rammarico sarà forte, ma mai quanto deve esserlo per "smorfioso", terminato secondo dietro al vincitore. Per lui c'è un premio da 3.373€, che in generale sarebbe una cifra ottima, ma in questo caso non può evitare l'incubo di pensare al valore della vittoria: un posto al main event WSOP per 20 anni vale infatti una cifra superiore ai 150mila euro, considerando che PartyPoker coprirà, per questo primo anno, anche le spese di viaggio e di alloggio, mentre per gli anni successivi tutto questo (insieme ad eventuali aumenti di buy-in, ndr) sarà a carico del giocatore. In presenza di un buy-in del genere pagato, esse possono però considerarsi "quisquilie".

Indirizzata dunque la doverosa solidarietà al povero "smorfioso", rimane la gioia incontenibile per Filippo Bianchini, che tra l'altro è utente di assopoker da oltre 4 anni. Filippo, che nella vita fa l'istruttore di tennis e si occupa anche di assistenza informatica, ancora quasi non ci crede, quando lo raggiungiamo per qualche domanda.

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"Oddio è tutto così strano, dovrò organizzarmi con il lavoro", è il suo primo pensiero. E il torneo? "Ho legato diversi punti, e sono stato sopra average praticamente dall'inizio", confessa sincero. "Ho avuto anche uno spot molto fortunato, quando ho legato un incastro al turn con 4 e 6 off, facendomi pagare in pieno dal povero megatoys (a sua volta utente del nostro forum, ndr). Poi, raggiunto uno stack importante al final table, l'ho sfruttato al meglio giungendo all'heads up in netto vantaggio". Da lì è stata solo una questione di tempo, fino alla mano decisiva, in cui smorfioso decide di lanciare le sue ultime speranze ma trova la strada sbarrata:

E' dunque l'apoteosi per Filippo, è un colpo durissimo da dimenticare per il runner up. In questi momenti il poker somiglia molto ad uno sport di alto livello, in cui conta soltanto vincere, perchè del secondo arrivato non si ricorderà mai nessuno. E seppur con le differenze del caso, tutto ciò è terribilmente vero.

Complimenti dunque a Filippo Bianchini, che tra l'altro è conterraneo e molto amico di quel Matteo "Diavolo83" Felli, vincitore del'evento 1 delle SCOOP di PokerStars appena poche settimane fa. L'aria del Mugello evidentemente fa bene...

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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