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La sentenza di Monaco mette in crisi il mercato mondiale del Poker Online

cash-game-circus-2015-2Dopo il black friday, la Germania è diventata la principale risorsa per le rooms internazionali visto che la realtà statunitense è oramai un vero e proprio tabù per l’industria dell’e-gaming (Nevada, Delaware e New Jersey sono solo delle piccole eccezioni).

Per PokerStars, quello tedesco rappresenta il primo mercato sulla rete dot com, d’altronde stiamo parlando del paese più popoloso d’Europa e più ricco dell’ EuroZona. Da queste considerazioni si può comprendere l’importanza del movimento teutonico per la liquidità del poker mondiale. Il problema tedesco rimane aperto, al pari di quello riscontrato in questi mesi sul fronte russo. Due grosse incognite per l'industria del gioco online.

La sentenza del Tribunale di Monaco della scorsa settimana (scopri qui i dettagli) ha però creato un vero e proprio terremoto. I giudici tedeschi hanno confiscato una grossa fetta delle vincite ad un giovane (e fortunato) appassionato di blackjack, reo di aver giocato su una piattaforma non autorizzata dot com.

La sentenza non è rimasta lettera morta ed ha provocato reazioni a catena tra gli operatori: cinque casinò online di alto profilo di Playtech hanno battuto ritirata in un mercato da 80 milioni di persone. Casino.com, , MansionCasino, LesAcasino, Club777 e SlotsHeaven non accettano più gioco real money da residenti tedeschi. E siamo solo al primo segnale, il prevedibile effetto domino è dietro l’angolo. Playtech è una società quotata in borsa ed è molto sensibile a queste dinamiche (è stato il primo network a sottoscrivere un accordo in Italia con ADM, per contrastare il gioco non autorizzato).

I 5 siti di casinò rimangono disponibili solo per l’action play for fun. In Germania sono autorizzate solo le scommesse sportive e le lotterie. Il resto è sotto stretto controllo del Governo federale che oramai ha messo nel mirino poker e giochi da casinò.

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Nel paese teutonico c’è un forte contrasto tra gli stati confederati e il Governo centrale in materia di regolamentazione. Ma la Cancelleria è stata inflessibile quando diverse regioni avevano provato ad autorizzare il poker online. Al momento, è valido l’accordo interstatale (firmato da 15 stati) del 2012 che vieta gambling e poker online a qualsiasi livello. Chi viene sorpreso a giocare d’azzardo rischia una pena fino a 6 mesi di reclusione. E da quelle parti non si scherza.

 

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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