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Full Tilt bonifica per errore 2 milioni a Lindgren e poi lo cita in giudizio

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Erick Lindgren non è noto solo per i titoli vinti nella sua carriera ma anche per la scia di debiti lasciati alle sue spalle. Rational Group (proprietario di PokerStars e FullTilt) però non resta a guardare ed ha deciso di esercitare un’azione legale nei suoi confronti.

Bernard Tapie, durante le trattative per l’acquisto di Full Tilt, fu il primo a svelare al mondo del poker, i prestiti non onorati dal famoso giocatore americano, emersi durante la due diligence.

Rational Group che controlla la red room è uscita allo scoperto e lo ha citato in giudizio.

Oltre a richiedere la restituzione di un prestito per 531.807$ concesso al giocatore in passato, il gruppo dell'Isola di Man rivendica un credito di altri 2 milioni, a causa di un bonifico (di pari importo) effettuato per errore a favore di Lindgren nell'aprile del 2011, quando la red room era allo sbando ed in pre-fallimento (fino all’arrivo di Scheinberg).

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Dopo l'acquisto di Full Tilt, Rational Group-PokerStars ha ereditato questa situazione spinosa, avviando diverse trattative per recuperare l’ingente somma.

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Nel frattempo Lindgren ha presentato istanza di fallimento, per i debiti accumulati nel corso degli anni, a causa della sua dipendenza dal gioco.

Per il tribunale fallimentare però PokerStars è legittimata ancora a procedere nei confronti dell'ex campione che nel 2013 ha vinto oltre 1,3 milioni di dollari ed anche un titolo WSOP. Nella sua carriera, le sue vincite lorde live ammontano a 10 milioni. Con ogni probabilità PokerStars agirà in giudizio anche nei confronti di altri giocatori che non hanno restituito complessivamente oltre 20 milioni di dollari (sempre a seguito di prestiti concessi dalla precedente gestione “allegra” di Bitar-Ferguson-Lederer).

Nel 2012, Bernard Tapie fece i nomi di Barry Greenstein, Mike Matusow, Phil Ivey e David Benyamine. Siamo solo all’inizio.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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