La corsa di Paolo Giovanetti, pro di Sisal Poker, si è arrestata al Day 5 del Main Event WSOP ma il player bergamasco è stato protagonista di un grande torneo. E’ uno dei dieci italiani che è riuscito ad andare a premio ed è sopravvissuto miracolosamente al Day 4: da short con solo 60.000 chips è approdato alla quinta giornata ed è riuscito a resistere per tre livelli che tradotto in soldoni sono più di 36.000 dollari. Come bilancio non c’è male.
Il Day 4 è stato per lui da incubo: si è trovato in zona bolla molto corto. Nonostante tutto ha disputato un day 5 ricco di action. Ci racconta le fasi concitate del suo torneo,dal suo blog personale su Sisal Poker.
Siamo al livello 17 (bui 3000-6000, ante 1000): “Purtroppo – racconta - sono subito di grande buio. Scendo di stack. Nelle prime mani ho 73 52 28, non posso buttare via tutto così. Passa un giro e mi arriva azione libera da small blind e J7 sono buone per andare all in ed agire solo grande buio. Lui ci pensa e chiama con 54. Questi giocatori delle WSOP non sanno foldare una mano! Si raddoppia meglio così. Poco dopo un avversario rilancia da middle position e con 99 in mano non esito ad andare all in un’altra volta. Lui chiama e gira KQ, altro raddoppio e vado a 220.000!!! Sono card dead, non vedo una carta fino a fine livello e son costretto a scendere a 150.000”.
Livello 18 (4000-8000, ante 1000) e Paolo deve spingere: “Tento l'unico tentativo – racconta il pro di Sisal Poker - di furto della giornata. Spillo 89 a picche da metà posizione, due giocatori dopo di me sono già in fold (me ne accorgo grazie ai loro tells), l'incognita è il grande buio che deve ancora spillare, l'azione come previsto giunge a lui che, dopo aver chiesto quante chips avessi, opta per l'all in ed io decido di rimandare la scelta estrema. Torno ad essere parecchio corto”.
La seconda mano però lo salva: “Subisco rilancio standard da middle ed io metto tutte le chips al centro del tavolo con 99, l' avversario - come volevasi dimostrare - chiama con 76 a picche e chiede prima che mostri le mie carte: 'Do you have a pair?’ Ed io: 'Yes,sir’' , appare disperato, vinco facile e salgo a 165.000. Mi cambiano di tavolo e mi siedo sul bottone, non pago i bui, un toccasana! Arrivo alla fine con 128.000”.
Ed arriviamo al livello 19 (5.000/10.000, ante 1000). Il pro di Sisal ha uno stack con circa 12 big blinds. “Siamo rimasti in 390. Rifletto. Ero corto quando è scoppiata la bolla a 737, son corto ora. Che resistenza! Vengo intervistato dall'emittente televisiva americana ESPN che mi chiede di raccontare la storia delle ultime mani del giorno precedente. L'America mi tiene d'occhio!”.
La situazione inizia a farsi complicata più che mai: “Scendo sino a 80.000 la media è 560.000, ora non si può veramente più aspettare. Da middle position spillo 22, vado all in, lo small blind rilancia ma viene messo ai resti dal BB che mi isola, lo small blind folda ed io prima dello showdown mi sento di aver di fronte AK. E’ proprio così, la sensazione è giusta, il dealer gira il flop,Q68, sembra passare un eternità e viene girato il turn 7, manca l'ultima carta, sembra fatta, sarebbe un piatto grandioso, ma sulla quinta strada viene calato un asso. Il sogno che avevo accarezzato così a lungo si infrange su un river impietoso, ma sono stati giorni di spettacolo e divertimento puro”.
E’ stato uno dei players azzurri più seguiti dai tifosi italiani sul nostro forum e l’ultimo pensiero va proprio a loro: “Vorrei per finire ringraziare coloro che si sono appassionati a questa piccola impresa ed hanno seguito i miei post scritti pazientemente qui da Las Vegas con i quali ho cercato di trasmettervi tutte le mie sensazioni”. Arrivederci in Italia!