Mentre il caldo e il traffico ferragostano incalzano, noi di Assopoker vi alleviamo i pensieri grazie al nostro Gianluca "Matrix75" Pala, che propone oggi la seconda parte della sua preziosa guida all'uso dei software di tracking, come Poker Tracker e Hold'em Manager. Diamo la parola al nostro moderatore di area tecnica nonchè coach di Pokermagia:
Proseguiamo l'analisi delle statistiche, esaminando in questo articolo il Preflop Raise e l'Aggression Factor
2. PFR (Preflop raise) = indica la percentuale di mani con cui un giocatore raisa preflop. Misura quindi il suo grado di aggressività preflop. Questo valore non ha alcun significato se preso singolarmente, mentre diventa fondamentale se rapportato percentualisticamente al VPIP. Il PFR può essere grosso modo suddiviso nelle seguenti fasce:
a) < 30% del VPIP (ad esempio un giocatore con VPIP 28 e PFR 6): trattasi di giocatore molto passivo preflop, che limpa oltre il 70% delle mani con cui entra in gioco. Generalmente questo è il tipo di giocatori che vorremmo sempre avere al tavolo, soprattutto se il loro VPIP è particolarmente alto. E’ sicuramente più sensato, per quanto maggiormente exploitable, un giocatore ultranit con stats tipo 6/4 piuttosto che un 45/7. Il primo raisa pochissimo ma gioca anche pochissimo, quindi è un giocatore dal range ultranarrow ma dal quale difficilmente caveremo $; il secondo è invece una macchina da limp (comunemente noto come calling station) : entra spessissimo in gioco senza tuttavia raisare quasi mai.
Contro questo tipo di giocatori possono essere molto profittevoli (ma occhio a non abusarne e soprattutto giocateli preferibilmente in posizione) i connectors bassi, meglio se suited, e, più in generale, tutte le mani speculative (tipo small pairs, suited 1-gappers, etc...). Lo scopo è ovviamente quello di floppare un mostro e di farli abboccare valuebettando any street. Occhio però a non sopravvalutare la forza della vostra mano (soprattutto se postflop vedete che anziché limitarsi al call, vi raisano in faccia senza timori) : ad esempio se openraisiamo T9 e il fish calla, un flop T47 non è un buon flop, è un flop sul quale fare potcontrol sempre. Ovviamente NON bluffate MAI contro questi giocatori, a meno che le loro stats postflop (delle quali parleremo in seguito) non rivelano un’attitudine al fold particolarmente accentuata
b) 30%-50% del VPIP (18/8 ad esempio) : giocatore abbastanza passivo, ma sicuramente meno donk di quello sopra indicato, soprattutto se il PFR è molto vicino al 50% del VPIP. Il range con cui openraisa (dei 3bet ne parleremo in seguito) questo tipo di players è solitamente JJ+/AQ s+. Ovviamente maggiore sarà il loro VPIP, maggiore il range con cui raiseranno.
c) 50%-75% del VPIP (18/12 ad esempio) : giocatore abbastanza aggressivo preflop, che preferisce entrare in gioco raisando piuttosto che limpando. Se il VPIP non è molto alto (<20%), ci troviamo di fronte ad un giocatore molto solido (il classico TAG), per affrontare il quale avremo sicuramente bisogno di ulteriori elementi di valutazione (AF, Fold 3bet, CB%, etc: tutte stats che andremo ad analizzare in seguito). Se il VPIP è invece alto (>25%), il giocatore (LAG in questo caso) sarà particolarmente aggressivo preflop: tendenzialmente cercate di evitare giocatori di questo tipo, ma se proprio non potete fare a meno di sedervi al loro tavolo (perché magari gli altri players sono particolarmente scarsi), osservatene attentamente il gioco postflop (con l'ausilio delle stats che andremo a vedere, ma anche con varie annotazioni personali sui loro comportamenti nelle varie street), cercando di capire se hanno qualche leak particolare (ad esempio betting patterns exploitabili, timing tells, incapacità di giocare in situazioni deep stack, etc…)
d) > 80% del VPIP (25/23 ad esempio) : giocatore iper aggressivo preflop, che openraisa e 3betta praticamente il suo intero range: difficilissimo da leggere e da affrontare, soprattutto se ha un VPIP compreso tra 20 e 30. Quando fate table selection, EVITATE questo tipo di players, a meno che le altre statistiche non vi facciano carpire alcune debolezze.
3. AF (Aggression Factor) = indica l'aggressività postflop di un giocatore. A differenza delle altre due statistiche non è indicato da una percentuale ma da un valore numerico ottenuto mediante la seguente operazione matematica: (raise% + bet%) / call%. Inoltre diverge da VPIP e PFR anche perchè necessita di un numero maggiore di mani per poter essere considerato attendibile. Se per valutare le prime due stats analizzate in questa guida, possiamo "accontentarci" di un centinaio di mani giocate contro l'avversario di turno, per l'AF consiglio almeno il doppio delle mani, soprattutto se ci troviamo di fronte ad un giocatore tight.
Il difetto di questa statistica (al quale si è posto rimedio con l'introduzione in PT3 dell'AFq, di cui parlerò al successivo capitolo) è che non tiene minimamente conto della folding%. Questo comporta che due avversari completamente diversi tra loro (come stile di gioco) possano paradossalmente "generare" il medesimo AF. Ad esempio un giocatore molto nit e un giocatore molto aggro avranno entrambi un AF molto alto: il primo perché giocherà postflop solo mani fortissime, ed il secondo perché, indipendentemente dalla forza della propria mano, sarà portato postflop a non callare mai, avendo nel suo DNA pokeristico solo il bet/raise/fold. Considerare quindi l'AF isolatamente, senza cioè rapportarlo a VPIP/PFR, è un errore che non bisogna commettere.
Schematicamente l'AF può comunque essere suddiviso nelle seguenti fasce:
a) < 1: giocatore molto passivo. Preferisce callare piuttosto che bettare/raisare, quindi un raise di questo tipo di player indica praticamente sempre una mano molto forte.
b) 1 - 2: giocatore passivo tendente alla “normalità”. I valori intermedi compresi in questa categoria (quindi sostanzialmente quelli maggiormente vicini a 1,5), indicano il classico giocatore medio, non esageratamente passivo, ma neanche particolarmente aggressivo. Naturalmente più questi valori si avvicinano al parametro minimo, più il giocatore sarà da considerare tendenzialmente passivo, più si avvicinano al parametro massimo, maggiore sarà l’aggressività del player in questione.
c) 2 - 4: giocatore mediamente aggressivo. Contro questo tipo di giocatori può essere spesso molto importante andare a verificare il loro AF by street, ovvero Flop Aggression, Turn Aggression e River Aggression. Molti giocatori hanno infatti un AF molto alto al Flop (il che indica che cbettano molto spesso) ma diventano particolarmente passivi al turn e al river. Contro questo tipo di giocatori può talvolta essere molto profittevole andare in floating, calldownando la loro bet al flop per poi bettare qualora checkino turn. Altri giocatori hanno invece un AF basso al flop ma molto alto al turn: significa che tendono a valutare la forza della mano avversaria al flop (giocando passivamente), per poi aggredire al turn qualora l'oppo abbia mostrato debolezza. Se vi trovate di fronte ad un giocatore di questo tipo, potete talvolta slowplayare al flop (magari bettando solo 1/2 pot anche se siete nuts o quasi) per poi check/raisarli al turn.
d) > 4: giocatore molto aggressivo. Maggiore il valore di aggressività del player, maggiori saranno le possibilità di ottimizzare le nostre mani forti giocando d'attesa. Contro questi giocatori, può essere profittevole check/raisare flop o turn, ma anche NON valuebettare river per indurli al bluff. Per fare questo, dobbiamo però assicurarci che il loro AF elevato sia correlato ad un'effettiva aggressività del player, e che non sia invece conseguenza del fatto che ci troviamo di fronte ad un giocatore che bet/raisa mani molto forti, foldando tutto il resto.
Naturalmente contro i giocatori molto aggressivi, la forza relativa della nostra mano assume contorni del tutto differenti rispetto a quella che siamo soliti attribuirgli contro giocatori passivi o comunque medi. A mero titolo d’esempio, immaginate che un giocatore standard TAG 20/18 apra da bottone. Noi 3bettiamo dai blinds con AT s e veniamo flattati in posizione, trovandoci a giocare oop su un flop K-T-2r che ci dà una 2nd pair. Ipotizziamo adesso due situazioni distinte: nel primo caso il nostro avversario ha AF pari a 4,8 e nel secondo caso ha invece AF pari a 1,5 (tralasciamo la Fold 3bet % che esamineremo in seguito) : i diversi gradi di aggressività del nostro avversario possono indurci a check/pushare (o a bet/callare) nel primo caso, e a bet/foldare nel secondo caso
Nel prossimo articolo analizzeremo l'Aggression Frequency, evidenzianando peraltro una delle prime divergenze tra Poker Tracker e Hold'em Manager. (fine seconda parte)
Gianluca "Matrix75" Pala