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Il Team PokerStars Pro e il "turnover"

Gavin GriffinSe il calciomercato ha appassionato il pubblico italiano fino a qualche giorno fa, il poker-mercato non è certo da meno in termini di fermento e frequenza di transazioni, sia come giocatori messi sotto contratto che come passaggio di questi ultimi da un team all'altro. Poker rooms di fama mondiale come PokerStars e Full Tilt ad esempio sono da tempo in competizione anche su questo versante, ossia su quale delle due schieri il team di pro sponsorizzati più forte.

Full Tilt ha una struttura ben definita: c'è il Team Full Tilt composto dai nomi "forti" - che posseggono anche una piccola quota azionaria - e che rimane praticamente immutabile da diverso tempo, inserimento di Tom "durrrr" Dwan a parte. E poi c'è il sottobosco di "Full Tilt Pros", con una serie di players che possono vantare il nickname rosso e lo status di pro sponsorizzato, ma a condizioni ovviamente ben diverse rispetto agli Ivey e gli Antonius, e con contratti dalla durata variabile.

PokerStars attua invece una politica diversa, e ultimamente se ne sono viste alcune dimostrazioni. Dal luglio scorso William Thorson non è più parte del team, e insieme a lui hanno lasciato PokerStars anche Gavin Griffin e Hevad Khan. Se però pensate che tutto ciò sia legato alla mancanza di risultati vi sbagliate di grosso: Thorson ad esempio era fresco vincitore dell'EPT Award come miglior giocatore di Omaha nella passata stagione.

La verità è che i risultati hanno un peso solo "positivo": se arrivano, allora possono essere elemento che spinge le parti verso un rinnovo; se viceversa non arrivano, allora si rispettano le scadenze previste. Nessuna room si sognerebbe infatti di scrivere su un contratto "devi vincere un evento WSOP", e peraltro nessun giocatore si sognerebbe di firmarlo.

Prendete Gavin Griffin: è stato il primo player a realizzare la Triple Crown (almeno un evento WSOP, un WPT e un EPT), imitato poi dal solo Roland De Wolfe. E' quindi un giocatore di primissimo piano, ma è poco "personaggio" e poi c'è il turnover...

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Hevad KhanGià, perchè PokerStars sta attuando proprio una sorta di ricambio continuo di giocatori nel suo team, alla ricerca evidentemente di nuovi mercati o nuove fette di utenza da coinvolgere. Così vanno via Gavin Griffin, Hevad Khan e (per sua scelta) Peter Eastgate, e arrivano David Williams e Vanessa Selbst.

A tal proposito, Hevad Khan può essere un esempio calzante. L'ex pro di Starcraft era arrivato alla notorietà per lo show da "macaco" interpretato al Main Event WSOP 2008 (quando scoppiò AA con QQ e poker al flop, ndr), e per aver dimostrato di giocare in contemporanea 26 sit&go online, rispondendo ad alcuni che sospettavano usasse un bot.

Allora era una performance sopra le righe, oggi appare preistorica, se si pensa a quanti tavoli simultaneamente apre uno come Tomas "boku87" Boekhoff (non a caso entrato nel team online di PokerStars), o al record si sit giocati in un'ora da ElkY lo scorso anno. E infatti per il buon "RainKhan", con la fine del momento di celebrità, è terminata anche la sponsorship.

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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